Lunedì 20 – Incuriosito
dalla pubblicità fatta alla puntata di oggi, dove si sarebbe parlato degli attacchi al Papa da parte di correnti ultracattoliche e tradizionaliste, ho
visto il programma “Report” su Rai3. Ho voluto prendermi qualche giorno prima
di scrivere, per cercare di essere più caritativo e meno salace; ma è stato
inutile. Purtroppo abbisogno ancora di parecchio cammino verso una conversione
evangelica a livelli almeno accettabili. Cercherò di contenermi, e non usare il
gergo ascoltato fin da ragazzo dai miei amici, che amo di vero cuore, perché mi
hanno insegnato molto, pur non essendo, oserei dire per fortuna, soggetti da
sagrestie. Sono attacchi penosi, di gente che non ascolta il Vangelo, pur
magari leggendolo tutti i giorni. Secondo me gli rode il fatto che Francesco
abbia un credito altissimo, e totalmente trasversale.
Gente, come Steve Bannon, che ha la
spudoratezza di fare la morale al Papa, dopo che lui ha violato milioni di pagine
Facebook, sia per indirizzare le elezioni statunitensi verso Trump, che per
indebolire il ruolo mondiale di una Europa unita, condizionando le opinioni di
voto del referendum sulla Brexit. Gente che occupa da più di un anno l’abbazia
di Trisulti, presa in gestione per conto di Steve Bannon per trasformarla in
una scuola politica di sovranismo. Lo scorso giugno il sottosegretario ai Beni Culturali aveva assicurato che l'associazione Dignitatis
Humanae l’avrebbe abbandonata a breve a causa delle irregolarità
nell'assegnazione. Ma sono ancora là, in attesa che il governo si pronunzi su
qualcosa di evidentemente irregolare. Quali santi hanno nei palazzi alti del
governo?!?... perché quelli che veneriamo nella Chiesa non appartengono alla
loro corrente, collusa con il potere e certamente non a servizio dei poveri.
Credo di poter affermare che essi dialogano con sé stessi e non con Dio; con i
loro schemi mentali e l’affermazione di poteri forti, non con Cristo povero e
crocifisso. Mi causano rigetto le loro liturgie lontane dal popolo, in nome di
un “mistero” da rispettare, quando nella Bibbia il “mysterion” è il disegno di
salvezza universale concepito dalla misericordia di Dio, per tutti, loro
compresi!! È ridicolo il ricorso a paludamenti liturgici quasi tridentini,
dimentichi che nell’ultima cena Gesù si cinse di un asciugamano, simbolo del
comandamento dell’amore reciproco, e non se lo tolse più, indicandoci che il
senso e la finalità di ogni celebrazione eucaristica sono la comunione e il
servizio. Verso tali degenerazioni del rapporto con Dio, propri di una
mentalità farisaica, Gesù usò parole di fuoco.
Queste correnti ultracattoliche e tradizionaliste
affermano che il coronavirus è una punizione di Dio per le posizioni del Papa
sui migranti, i divorziati risposati, l’omosessualità, la difesa dell’ambiente,
il dialogo con le altre religioni. A parte il fatto che un Dio vendicativo non
è quello di Gesù Cristo. Ma mi chiedo: se fosse un castigo di Dio, perché non
pensare che comprenda anche il peccato di pedofilia, che queste correnti hanno
sempre cercato di coprire in nome di una autonomia giuridica dei consacrati
rispetto al resto del mondo? Che dire poi dell’attaccamento al potere e della
gestione poco etica, anzi diabolica, di notevoli fondi di denaro da parte di
uomini di chiesa collusi coi potenti di turno? Il Papa richiama continuamente
al rispetto della vita. Lo ha fatto anche la notte di Pasqua, chiedendo che
cessino gli aborti e la produzione di armi. O forse che ci sono differenze tra
l’eliminare una vita nel seno di sua madre, e sterminare civili innocenti attraverso
guerre generate e armate dai paesi occidentali, per lo sfruttamento delle
risorse di quelli del cosiddetto terzo mondo. O permettere la morte di milioni
di esseri umani per mancanza di cibo e medicine, a causa di una ignobile
sperequazione dei beni della terra? E del saccheggio delle risorse della terra da
parte di multinazionali, con eventuale sterminio di intere tribù indigene o
sfruttamento della forza lavoro locale, ne vogliamo parlare? So che qualcuno
potrebbe dirmi che sono i soliti discorsi di sinistra. Lo dicono anche di Papa
Francesco. Etichettare è la strategia, l’espediente più usato da parte di chi
non ha argomenti.
La trasmissione ha avuto anche
momenti comico-ridicoli. Ne rendo conto di alcuni, non con le parole esatte, ma
con la chiarezza dei concetti espressi. Come quando un “autorevole” personaggio
ha affermato che mai nella storia della Chiesa c’è stato un Papa così eretico
da chiamare “madre” la terra, e che tanto male ha fatto alla causa del vangelo.
Mi chiedo sinceramente se conosce la storia o se ha voluto manipolare la verità
a suo vantaggio. Forse entrambe le cose. O quando un arrabbiato rappresentante
di Ordine Nuovo ha preteso la celebrazione pubblica della Pasqua, criticando
così i vescovi che hanno aderito alle direttive del governo sul controllo
dell’epidemia. Nutro seri dubbi sulla sua partecipazione alla messa domenicale
o a quella di Pasqua. Mi chiedo da quanti anni non frequenta una chiesa e non
si mette in dialogo sincero con Gesù. Forse capirebbe che di “nuovo” non ci
dovrebbe essere il suo concetto di “ordine”, ma il suo cuore. L’uomo reso nuovo
dal Vangelo rigetta ogni forma di violenza fisica e verbale, che invece
caratterizza quasi sempre le parole e le azioni del suo movimento. Infine (ma a
rivedere la puntata magari se ne scoprono di altri…), il gesto “profetico” di
uno dei membri più autorevoli di questa corrente anti Francesco, il quale ha
gettato nel Tevere immagini della Pacha Mama (= la Madre Terra, per popoli
indigeni dell’America Latina), la cui presenza di una statuina in San Pietro,
durante la preghiera ecumenica di tutte le religioni, avrebbe provocato il
castigo di Dio e il diffondersi dell’epidemia. Salvo poi, dopo qualche giorno,
ammalarsi lui stesso di coronavirus (gli auguriamo di riprendersi presto, se
stesse ancora male).
Di fronte a queste accuse, dovrei
pensare di aver sbagliato tutto nella mia vita (chiaro, fatti salvi gli errori
dovuti alla mia umanità e durezza nel convertirmi), visto che mi sono messo
alla sequela di Cristo, alla scuola di un altro Francesco, quello di Assisi. Il
quale, nella sua preghiera forse più bella e sentita, loda Dio per la nostra
“sorella madre terra”, esattamente come ha fatto il Papa attuale. Quel San
Francesco che ha riformato la Chiesa del suo tempo scegliendo la via della
povertà e umiltà, mettendosi dalla parte dei poveri e al loro servizio,
esattamente come Francesco Papa e, udite udite, Dio stesso!! Certo, senza
discriminare, ma identificandosi soprattutto con loro. Egli, che partecipa alle
crociate senza armi e, in nome di Dio (quello vero), cerca il dialogo con il
sultano; che, a dispetto di sovranismi e razzismi vari, usava dire che il frate
è un fratello universale, ed ha il mondo per chiostro. Il “volgare” (naturalmente
nel senso di “popolano”) Francesco di Assisi, il quale celebrava nel latino
ufficiale della liturgia della Chiesa dei suoi tempi; ma, in privato, quando
ricercava l’intimità con Dio, si esprimeva in “volgare”, cioè nel suo dialetto,
nella lingua appresa da piccolo, a uso della quotidianità delle relazioni umane
e del commercio, ma anche per esprimere i sentimenti più sinceri e le
profondità del cuore.
Termino con una richiesta di perdono, una preghiera e una frase di frére
Alois di Taizé. Il perdono, perché non sono riuscito ad essere più fraterno
nella correzione. La preghiera mi è venuta in mente scrivendo queste
riflessioni. La definirei una “giaculatoria popolana”, forse propria dei
muratori, o inventata da uno di loro, ascoltata da mia nonna paterna, la carissima
Maria Falón: “cofn ius e cofn sus, e Gesù Crist lu prezius”. Non è splendida?!?
Il dialetto a servizio della lode a Dio, coniugando fede e lavoro di tutti i
giorni. La frase-riflessione che credo riassuma bene l’atteggiamento di Papa Francesco
in mezzo a tutte queste battaglie e contrarietà: “I rovi che attraversano la
nostra strada alimentano un fuoco che rischiara il cammino”.
Nessun commento:
Posta un commento