Lunedì 13 – Domenica 19 aprile 2020
Credo che all’inizio della
quarantena per coronavirus tutti nutrivamo aspettative di una certa rinascita a
partire da Pasqua. Il governo, saggiamente, ha rimandato al 4 maggio la
possibilità di una maggiore apertura, facendo però capire che il virus non
sparirà e che il ritorno a una vita “normale” non potrà che essere realizzato
con cautela, rispettando ancora le norme di sicurezza che ci hanno fatto compagnia
durante tutto questo periodo. È
pur vero che abbiamo fatto una certa abitudine alla vita in casa, ma ci manca
la possibilità di scegliere di uscire. Siamo attenti al distanziamento sociale,
con il quale pare che dovremo imparare a convivere per un bel po’ del nostro
prossimo futuro, ma sentiamo nostalgia degli abbracci e della vicinanza fisica,
che tanto fanno bene al nostro umore e al cuore. Tra poco riprenderemo le
liturgie pubbliche in chiesa; ma anche queste certamente risentiranno di norme
tendenti al contenimento del contagio. Saremo forse costretti, per la salute
fisica dei nostri fedeli, a limitare il numero dei partecipanti alle liturgie, magari
moltiplicando le stesse. Insomma, un nuovo modo di vivere le liturgie e la vita
ecclesiale. Speriamo che la novità non sia solo formale, e che porti a un modo
rinnovato di vivere il rapporto con Dio, con i fratelli e con il mondo, basando
sul Vangelo il nostro essere cristiani e la testimonianza missionaria.
Politica - I numeri del
contagio e dei ricoverati di questa settimana fanno ben sperare nella lotta al
virus, benché il conteggio delle vittime continui ad essere piuttosto alto. Si
parla ormai apertamente della fase due e della graduale riapertura delle
attività lavorative. Mi sarei aspettato una maggiore responsabilità da parte di
tutte le forze politiche, di coesione di fronte a una emergenza come questa,
che si gioca sulla pelle e le tasche dei cittadini, soprattutto, e come sempre,
i più indifesi e vulnerabili. Tuttavia, la sensazione è che gli interessi di
partito prevalgano sul buon senso e lo spirito di collaborazione. Una ulteriore
occasione persa da parte della politica di essere al servizio del bene dei
cittadini e di non fare il solito teatrino, dove chi ci rimette non sono generalmente
coloro che stanno sul palco. Mi rendo conto che la situazione è difficilissima;
ma proprio per questo sarebbero state opportune reazioni fatte col cervello
piuttosto che di pancia. Invece si è continuato a litigare su tutto, a fare e
creare confusione. Incluso sulla possibilità di far ripartire il campionato di
calcio. Tutti gli altri sport hanno dichiarato la chiusura; il calcio ancora
no. Dicono che ci sono forti interessi economici in ballo. Ma la vita delle
persone varrà più del denaro? Giudicando le politiche economiche mondiali
precedenti al coronavirus, sembrerebbe proprio di no. Le persone sono solo
funzionali al mercato. È
la società dello “scarto”, spesso denunciata da Papa Francesco. Di
fronte a tutto questo, quale potrebbe e dovrebbe essere il sentimento di un
cittadino comune?!?
Martedì 14 – Il martedì
dopo Pasqua si celebra la festa della Grottella, con grande concorso di popolo
verso il santuario, sia per una scampagnata, che per una preghiera personale
alla Madonna, o per partecipare a una delle numerose SS. Messe che si
celebrano. Questo fino all’anno scorso… Vista l’impossibilità di poter vivere
la festa con le modalità tradizionali, abbiamo pensato di celebrare ugualmente
una S. Messa dal santuario, rispettando le norme del governo sul tema, e di
trasmetterla in streaming. Il riscontro in termini di gradimento ha superato le
aspettative. Non potendo andare tutti i frati, abbiamo concelebrato io, fra
Donato, don Adriano (parroco della zona, che si è incaricato dell’animazione
canora) e don Emanuele. Oltre la presenza di due laici: uno per le letture e
uno per la ripresa. Personalmente ho vissuto un momento davvero bello e intenso.
Ho “sentito” la chiesa piena di tanti, ma tanti fedeli.
Venerdì 17 – Non sono
superstizioso, non lo sono mai stato. Ma oggi il mio computer ha deciso di
smettere di funzionare. In un periodo come l’attuale non è facile farne a meno.
Tuttavia, mi sono concesso di staccare un po’ la spina dallo scrivere o leggere
notizie o vedere trasmissioni e film. Ne ho approfittato per riposare,
soprattutto dallo scrivere, dando spazio alla mia nota pigrizia a riguardo.
Avrete capito che oggi me lo hanno restituito, e non ho più scuse. Il dubbio è
se magari non abbiate approfittato per riposare anche voi… da me…
Sabato 18 – Alle 10.30 il
vescovo mi convoca al santuario della Grottella per un sopralluogo in vista di
un eventuale rosario da trasmettere su TV2000. Metto la tonaca per essere più
credibile qualora mi fermassero per un controllo, e parto. Dopo nemmeno 300 mt
mi ferma una vigilessa e le spiego perché sono in macchina. Facendo il suo
dovere, mi chiede formalmente patente e libretto, mostrando un certo
scetticismo sulle mie reali intenzioni o sulla opportunità di questa mia
uscita. Temo che possa multarmi. Alla fine però mi compila
l’autocertificazione, della quale ero sprovvisto, entrando anche lei in
difficoltà sulla motivazione da apporre. Concordiamo che mi sto muovendo per
motivi di lavoro. E in effetti è così.
Al pomeriggio finisco di leggere “I
promessi sposi”. Ho goduto della lettura, anche se avrei accorciato alcune
pagine di ambientazione storica. Incredibili poi le numerose analogie con
quello che stiamo vivendo oggigiorno in riferimento all’epidemia da
coronavirus, e addirittura ai luoghi più colpiti. Nel romanzo tutto si risolve
quasi magicamente dopo una abbondante pioggia. Per noi non sarà così, anche se
lo desidereremmo di vero cuore e con tutto noi stessi.
Nessun commento:
Posta un commento