giovedì 9 marzo 2017

11 febbraio 2017: 58 anni

Abitanti de Los Pantanos di fronte alla cappella
A quasi un mese dal mio compleanno, finalmente mi sono potuto sedere e buttare giù qualche riga, come uso fare ogni volta che celebro questo anniversario.

58: un numero che mi ha fatto pensare. Sarebbe bello, almeno per me stesso, mantenere il racconto dei miei compleanni, e poter ancora farlo quando questi numeri saranno invertiti. Perché sento da sempre che la vita, con i suoi giorni e anni, è una benedizione. Ogni anno ho cercato di accompagnare il mio compleanno con una colonna sonora. Quest'anno ero in serie difficoltá. Poi la sera prima mi sono imbattuto nella nuova canzone di Fiorella Mannoia “Che sia benedetta”, un bellissimo inno alla vita, appunto. L'ho considerata un regalo inatteso. L'ho subito assunta come colonna sonora di questo compleanno. Ho letto in seguito delle polemiche circa un eventuale plagio della musica, cosa che non mi interessa. Mi basta ascoltare e meditare il testo, pur dentro di una musica accattivante. La stessa sera ho guardato, su Youtube,  a spizzichi e mozzichi, il film “Perfetti sconosciuti”. Non era un download del tutto buono, ma mi è piaciuto il film e anche il fatto di trascorrere un paio d’ore da “italiano”, per la ambientazione, la trama e il modo di trattare le tematiche.

Nella trattoria del Paisa

L’11 è trascorso all'insegna di una bella normalità. Al mattino mi sono recato a celebrare alla cappella de Los Pantanos, il settore della parrocchia più alto e distante, forse anche il più povero, sotto tutti i punti di vista; il pomeriggio ero in chiesa a disposizione di chi avesse voluto confessarsi. Un compleanno passato piuttosto in silenzio, perché pochi sapevano. In fondo è il primo a Pueblo Llano, visto che l'anno scorso ero a Cuba. Fa bene però, a volte, vivere alcuni eventi della vita senza troppa pubblicità e manifestazioni pubbliche... La torta, buonissima, me l’ha preparata fray Carlo. Il 12 siamo stati invitati a cena dal Paisa e famiglia, nella loro trattoria, dove hanno voluto cantarmi gli auguri per il compleanno, di cui non sapevano il giorno prima, e tagliare un’altra torta, anch’essa squisita, in mio onore. Insomma, ho fatto una buona scorta di zuccheri, utile per questi tempi di magra e per eventuali nostalgie affettive. 

Villaggio de Los Pantanos
Molti mi chiedono come sto, preoccupati per le notizie che ricevono sul Venezuela. Io posso dire di star bene. La comunità di Pueblo Llano è privilegiata rispetto ad altre zone del paese, dove la situazione è davvero forte. Qui il problema principale non è ancora il mangiare, anche se ci sono molte più difficoltà rispetto a prima, ma le medicine, molto scarse e spesso introvabili. Si muore per cose che prima si potevano curare in modo semplice (ipertensione, depressioni, crisi epilettiche e convulsive...), ed è aumentata di parecchio la percentuale di mortalità infantile. Amnesty International parla di una scarsezza del 97 % in medicine comuni e del 70% per quelle di alto costo. L'inflazione poi è a livelli spaventosi. L’anno scorso, secondo statistiche attendibili (il Banco Centrale non ha mai pubblicato i dati ufficiali, né lo fa) l’inflazione è stata del 700 per cento; mentre per il 2017 si prevede del 2.000 per cento, con ripercussioni sul valore del denaro e il costo della vita facilmente immaginabili. O forse, difficile
Paesaggi de Los Pantanos
 anche da immaginare, per chi non li vive. Per fare solo un esempio, lo stipendio minimo era di 700 bolívares quando sono arrivato in Venezuela dieci anni fa, e quasi bastava per una vita decente; oggi è di 45.000 bolívares ed è del tutto insufficiente. Nel 2016 lo stipendio è stato aumentato più volte, e nel 2017 pare siano previsti quattro ulteriori aumenti. Una corsa affannosa, e persa, dietro il costo della vita. Con il governo che, in modo infantile, continua a distribuire colpe, senza voler cocciutamente riconoscere le proprie, gravissime, lasciando così il paese in stand by e giocando con la vita dei cittadini, specialmente dei più deboli, quelli che dicono di difendere e di aver valorizzato, e che sempre più spesso sono costretti a cercare qualcosa da mangiare nella spazzatura. Inoltre si rifiutano aiuti internazionali, perché questo significherebbe ammettere che ci sono problemi e che si è fallito nelle politiche economiche degli ultimi anni. Ma chi paga tutto questo?!? La risposta è ovvia...
Paesaggi de Los Pantanos
A livello politico, si può dire che viviamo sotto un regime mascherato di democrazia, colluso con le forse armate, con militari sempre più influenti e in posti di potere importanti. Da circa un mese hanno oscurato CNN in spagnolo, guarda caso dopo l'ennesimo servizio sulla corruzione del governo, con riferimento stavolta a passaporti venezuelani venduti a persone collegate con il narcotraffico e il terrorismo internazionale. Chavez aveva chiuso RCTV, Maduro ha oscurato già tre emittenti internazionali, due colombiane e CNN. E non si hanno notizie certe sulle radio. A queste semplicemente non danno o non rinnovano la licenza se non sono "comunitarie". Se in Italia dovessero chiudere tutte le emittenti che criticano il governo, ci ritroveremmo quasi senza stazioni radio ed emittenti televisive. I giornalisti sono spesso minacciati o arrestati, ma anche chiunque abbia una voce differente e critica. L’Assemblea Nazionale, camera unica parlamentaria, con maggioranza all’opposizione, è messa nell’impossibilità di legiferare, combattuta di continuo e completamente ignorata. Se si aggiunge che il potere esecutivo, giudiziale ed elettivo sono in mano del partito al potere, allora il quadro è spaventosamente completo.
Paesaggi de Los Pantanos
In quanto alla condizione sociale, le statistiche di Amnesty International parlano di carceri tremendamente sovraffollate, all’interno delle quali comandano e vivono come in hoteles i capibanda, con i quali deve scendere a compromessi lo stesso governo, incapace di mantenere l’ordine al loro interno, dove girano indisturbate armi e droghe. L’indice di omicidi è di 92 ogni 100 mila abitanti, che fa del Venezuela il paese più violento al mondo tra coloro che non sono in guerra (ma occuperebbe anche un posto alto tra quelli che lo sono). L’impunità supera il 95% dei delitti commessi.
Paesaggi de Los Pantanos
Tutto questo ha portato a un gran desiderio di fuggire, soprattuto di giovani e di cervelli. E d’altronde, con che coraggio si può condannare tale emigrazione? Si ha diritto a vivere almeno tranquilli. Naturalmente, il governo sta scoraggiando tutto questo, ponendo ostacoli molto forti. Già è difficile ottenere un visto per l’estero; ma a questo si deve aggiungere che i viaggi hanno prezzi pressoché impossibili per un venezuelano medio; che il costo di un passaporto nuovo o di un suo rinnovo è di 150.000 bolívares (ricordate che lo stipendio base è di 45.000...); che è quasi impossibile timbrare titoli scolastici affinché siano riconosciuti come validi all’estero.
Comunque, sarebbe davvero lungo parlare di questa situazione generale e dei tantissimi episodi legati alla vita della gente, di cui si viene a conoscenza, e che generano spesso rabbia e disanimo. In internet si possono trovare notizie al proposito. Ma io sto bene...