lunedì 24 febbraio 2014

11 febbraio 2014. 55 anni: la musica

Ogni anno, da quando sono in Venezuela, per il mio compleanno ho scritto qualcosa con l’ntenzione di farmi vivo con gli amici, ringraziare Dio per il dono della vita e di ciò che la circonda, riflettere sugli anni trascorsi e sul momento presente. Però ho cercato di farlo sempre in modo ameno, senza stancare con noiose considerazioni filosofico esistenziali. Lo stesso mi ero riproposto di fare il giorno dopo la celebrazione di quest’anno, rispettando la tradizione. Tuttavia, l’ondata di proteste contro il governo nazionale, iniziata proprio il 12, ha distolto la mia attenzione da questo argomento di per sé frivolo rispetto alla situazione del paese. A due settimane di distanza, mi decido ugualmente a scrivere ciò che avevo pensato e che il numero di anni raggiunto mi aveva ispirato. In fondo la vita ci esige di viverla, nei suoi avvenimenti quotidiani, anche se piccoli o poco significativi in confronto ai grandi contesti storici nazionali e mondiali. Per informazioni sulla situazione del Venezuela, basta andare a cercare in internet e avrete almeno un’idea del momento molto difficile, drammatico per il quale stiamo passando.

L’11 febbraio ho compiuto 55 anni!! Nella smorfia napoletana, riproposta dai nostri vecchi durante le ore natalizie della tombola, il “55” corrisponde alla “musica”. Ricordo che una alternativa per chiamare questo numero era, a Monte Sant’Angelo, “Giuann Lombard” (=Giovanni Lombardi), noto direttore della banda musicale paesana. Ricordando la bella iniziativa del mio amico Nicola Lagreca al compiere 50 anni, di comporre un cd musicale con tutte le canzoni più significative della sua vita, quasi una “colonna sonora” della sua esistenza, mi sono detto che forse sarebbe stata una buona idea anche per me, soprattutto in questa data precisa. Mi sono messo a pensare, e ne è scaturito l’elenco che vi propongo. Ho voluto seguire il suo esempio, di riportare una sola canzone per ogni autore o cantante. Alla fine sono stato costretto a farne due di liste: una di canzoni italiane “leggere”, l’altra di straniere o di quant’altro musicale appartenesse al mio gusto e alla mia storia. Non so se questa duplicità è frutto di ricchezza o di indecisione. Propendo più per la seconda ipotesi...

Che dire di queste due liste?!? Non è stato facile a volte fare una scelta. Alcuni autori o cantanti avrebbero riempito da soli tutto l’elenco, o quasi. Altri forse ne sono rimasti fuori incolpevolmente, perché la memoria può tradire. Inoltre, avendo deciso di scegliere solo una canzone di ogni repertorio, ho dovuto rinunciare a una maggiore completezza di gusti e sentimenti. Mi riferisco soprattutto ai cantautori italiani... I brani scelti non rappresentano sempre quelli che più mi piacciono di un autore o cantante, o i più importanti e conosciuti; ma quelli che hanno avuto un significato particolare in alcuni momenti della mia vita, o che descrivono un mio modo di essere e di sentire il mondo, un gusto e sensibilità personali. Credo anzi che qualcuno potrebbe provare perplessità di fronte ad alcune scelte, e sorridere di questo mio mondo interiore. Però è il mio, e non posso né voglio cambiarlo.

Mi è sempre piaciuto leggere libri “usati” da altri, sottolineati, commentati con glosse. Mi dà la sensazione di maggiore ricchezza nel cogliere le trame e momenti significativi: la mia e quella di chi mi ha preceduto nella lettura. È come entrare in due mondi paralleli, quello dell’autore e del lettore, cercando di intuirne la sensibilità e il mondo interiore, la storia di vita di entrambi, gustando di questo dono e scoperta. Una cosa simile penso si possa fare con queste canzoni. È un po’ un narrarmi mettendomi allo scoperto, soprattutto con i pezzi in italiano. Certo, per ogni canzone potrei giustificare il perché della scelta rispetto al resto. Ma significherebbe scoprirmi troppo o mettere in evidenza me, sottraendo gusto all’ascolto, alla ricerca interiore e all’immaginazione.

Alcuni brani hanno più incisività e profondità nella mia anima in quanto a musica e testo, altri sono pura scelta melodica. La seconda lista risponde più a questo criterio di gusto musicale, non conoscendo spesso il significato dei testi. C’è da aggiungere che la mia esperienza italiana si è quasi fermata al 2005, anno in cui sono arrivato in Venezuela. Da qui non ho potuto seguire molto lo sviluppo musicale in Italia, per cui ci sono solo un paio di canzoni che si riferiscono a questi anni e che mi hanno colpito specie negli ultimi mesi.

Non mi resta che salutarvi e augurarvi un buon ascolto. O forse potrebbe risultare lungo e noioso ascoltare tutti i brani. Allora già scorrere i titoli potrebbe essere un modo di condividere con me la gioia di questo compleanno e il dono di questa vita da parte di Dio. Perché “tutto è grazia”... gli anni, gli amici, la storia, le circostanze, la colonna sonora che mi ha accompagnato, la musica che ancora suonerà per me e dentro di me.

Canzoni italiane

1.     Adriano Celentano                Azzurro
2.     Andrea Bocelli                      Con te partirò
3.     Angelo Branduardi                Vanità di vanità
4.     Antonello Venditti                Notte prima degli esami
5.     Arisa                                     La notte
6.     Biagio Antonacci                   Iris
7.     Chiara                                   Mille passi
8.     Claudio Baglioni                   Avrai
9.     Domenico Modugno            Meraviglioso
10.  Edoardo Bennato                 L’isola che non c’è
11.  Enrico Ruggeri                      Quello che le donne non dicono
12.  Eros Ramazzotti                    Amore contro
13.  Fabio Concato                      Fiore di maggio
14.  Fabrizio De Andrè                 Il testamento di Tito
15.  Fiorella Mannoia                   I dubbi dell’amore
16.  Francesco de Gregori            La leva calcistica del ‘68
17.  Francesco Guccini                 Cyrano
18.  Franco Battiato                      E ti vengo a cercare
19.  Gianna Nannini                     Ragazzo dell’Europa
20.  Gianni Morandi                     C’era un ragazzo
21.  Gino Paoli                            Una lunga storia d’amore
22.  Giorgia                                   Gocce di memoria
23.  Nicola di Bari                        Che sarà
24.  Ivano Fossati                         Una notte in Italia
25.  Ivan Graziani                         Lugano addio
26.  Jovanotti                                Mi fido di te
27.  Laura Pausini                         Strani amori
28.  Loredana Bertè                      Il mare d’inverno
29.  Luciano Ligabue                    Una vita da mediano
30.  Lucio Battisti                         Il mio canto libero
31.  Lucio Dalla                            Se io fossi un angelo
32.  Massimo Ranieri                   Erba di casa mia
33.  Mango                                 Mediterraneo
34.  Michele Paulicelli                 La luna
35.  Modena City Ramblers         I cento passi
36.  Nando Fiorini                      Roma nu fa la stupida stasera
37.  Nino Bonocore                    Scrivimi
38.  Nomadi                               Vagabondo
39.  NCCC                               Tammurriata nera
40.  Negramaro                         Estate
41.  New Trolls                         La carezza della sera
42.  Patty Pravo                         E dimmi che non vuoi morire
43.  Pierangelo Bertoli                A muso duro
44.  Pino Daniele                        Napule è
45.  Pooh                                   Ci penserò domani
46.  Renato Zero                        Nei giardini che nessuno sa
47.  Renzo Arbore                     Luna Rossa
48.  R. Murolo e Mia Martini      Cu’mme
49.  Roberto Vecchioni               Samarcanda
50.  Ron                                     Una città per cantare
51.  Sammecalere                         Li strusce
52.  Stadio                                   Facchetti e Scirea
53.  Totò                                       Malafemmena
54.  Vasco Rossi                          Sally
55.  Zucchero                               Diamante

Il resto dei brani
1.     Andrea Bocelli (feat)            Besame mucho
2.     Andrea Bocelli (feat)            Perfidia
3.     Antonio Vivaldi                     Le quattro stagioni
4.     B. J. Thomas                          Rain drops keep falling on my head
5.     Beatles                                   Yesterday
6.     Bob Dylan                              Hurricane
7.     Bob Marley                            No woman no cry
8.     Bruce Springsteen                 Streets of Filadelfia
9.     Buena Vista Social Club       Chan chan
10.  Cat Stevens                            Father and son
11.  Cranberries                            Zombie
12.  Dire Straits                            Brothers in arms
13.  Eagles                                    Hotel California
14.  Edith Piaf (A. Bocelli)          La vie en rose
15.  Ella Fitzgerald                       Somewhere over the rainbow
16.  Ennio Morricone                   Giù la testa
17.  Enya                                       The memory of the trees
18.  Eric Clapton                          Tears in heaven
19.  Folklor venezuelano              Alma llanera
20.  Frank Sinatra                         Strangers in the night
21.  George Bizet                          Carmen (marcia e coro IV atto)
22.  George Harrison                    My sweet Lord
23.  Giuseppe Verdi                      Va’ pensiero
24.  Gun’s and Roses                    Don’t cry
25.  James Taylor                         You’ve got a friend
26.  Joan Baez                               Here’s to you (Nicola and Bart)
27.  Joaquin Rodrigo                    Concerto di Aranjuez (adagio)
28.  John Denver                           Country roads
29.  John Lennon                          Imagine
30.  Keith Carradine                     I am easy
31.  Liza Minnelli                         New York
32.  Luciano Pavarotti                  Nessun dorma
33.  Luis Armstrong                     Wonderful World
34.  Luís Silva                              Venezuela
35.  Maná & Santana                    Corazón espinado
36.  Maurice Ravel                       Bolero
37.  Mike Oldfield                          Moonlight shadow
38.  Mina                                      Nada te turbe
39.  Otis Reding                            Sitting on de dock of the bay
40.  Pink Floyd                             Shine on you crazy diamond
41.  Piotr I. Chaykovsky               Il lago dei cigni
42.  Queens                                   We are the champions
43.  Richard Strauss                     Marcia di Radetzky
44.  Sadé                                       Smooth operator
45.  Santana                                  Europa
46.  Simon and Garfunkel            Bridge over trouble waters
47.  Simón Diaz                            Caballo viejo
48.  Sinead O’Connor (feat)         I don’t know how love him
49.  Stevie Wonder                       Isn’t she lovely
50.  Sting                                      An english man en New York
51.  Thalia                                     Qué será de ti
52.  Tracy Chapman                     Talking about a revolution
53.  USA for África                      We are the world
54.  Vangelis                                 Chariots of fire
55.  Violeta Parra                         Gracias a la vida

venerdì 21 febbraio 2014

Messico, 11-24 gennaio 2014

 
11 gennaio 2014 – Di prima mattina fray Javier Mora mi accompagna all’aeroporto di Maiquetía. Sono diretto in Messico, per l’incontro dei responsabili dei frati nelle differenti realtà dell’America Latina. Ci imbattiamo in una coda, non molto lunga per fortuna, di coloro che sono diretti al mare, essendo sabato. I controlli all’aeroporto sono molto più rapidi che le altre volte che sono partito. Alle 12.45 circa decolliamo verso Panama, dove giungo due ore più tardi.
Mi tocca aspettare circa 4 ore prima della coincidenza per Città del Messico. Appena sceso dall’aereo passo di fronte alla cappella dell’aeroporto. Ne approfitto per fermarmi un’oretta in preghiera. Daltronde non c’è nessuna fretta... Entra varia gente. Non molta; ma certo più di quanto mi sarei aspettato. Scopro poi che il collegamento libero alla rete wireless dell’aeroporto è molto buono, anche se limitato a due ore per ogni passeggero. Mi collego allora alla rete e passo il tempo tra notizie, posta elettronica e social network.
L’aereo diretto in Messico parte puntuale. Mi assegnano l’ultima fila. Stranamente è uno dei posti che preferisco, perché vicino al bagno e perché sempre con posti liberi. Infatti posso spostarmi al finestrino, anche se non è il mio posto. Il tempo passa in fretta, tra il mangiare e la visione di un bellissimo film: Il Maggiordomo (The Butler). Città del Messico mi sorprende e rapisce, improvvisa, lì in basso, con la sua distesa infinita di lampadine accese nella notte. Scopro poi che ha 22 milioni di abitanti!!!... tra la città vera e propria e le zone satelliti. Ma è un tutt’uno, senza soluzione di continuità. Là sotto immagino ci sia il caos tipico delle metropoli; ma dall’alto si sorvola un silenzioso e stupendo mare di luci. Arrivo puntuale ed esco presto dall’aeroporto, desideroso di incontrare il frate che mi aspetta ed andare al convento. Sono le 10 di sera (11.30 in Venezuela). Ma, con mia grande sorpresa, non vedo nessuno. Dopo circa 20 minuti arriva fray Jorge e mi porta al convento de El Valle de Aragón, che è più vicino all’aeroporto rispetto al seminario, dove terremo il nostro incontro.

12 gennaio – Dopo colazione, fray José Luis mi viene a prendere, accompagnato da altri frati che sono arrivati questa mattina, e ci porta tutti al seminario di Cuautitlán Izcalli. Qui vivo una giornata di transizione, in attesa dell’inizio vero e proprio dei lavori, domani. Al mattino la messa con il popolo nella cappella del seminario; nel pomeriggio vado a visitare la bella chiesa della vicina abbazia benedettina. Nei dintorni ci sono il seminario diocesano, la casa della conferenza episcopale e alcuni monasteri. Un piccolo Monte Athos cattolico. Intanto sto familiarizzando con la cucina messicana e i suoi gusti piccanti. 


13-19 gennaio: Assemblea de la Falc – Settimana dedicata all’incontro annuale dei responsabili dei frati minori conventuali in América Latina. L’agenda degli argomenti è piuttosto fitta. L’orario prevede circa otto ore di sedute assembleari, al di là dei momenti di preghiera e dei pasti. Il clima però è quello fraterno e allegro di sempre, per cui è un piacere condividere tempo con questi miei confratelli di altre circoscrizioni. Ne esco ogni volta incoraggiato ed edificato. Bella anche la presenza e disponibilità dei frati messicani della comunità e degli studenti di teologia. È davvero un sentirsi in famiglia. Persino le cuoche favoriscono questo clima e vi partecipano con discrezione, generosità e gentilezza. Siamo a più di 2.000 mt, in inverno, con temperature più rigide (mbé, si fa per dire... nessun paragone con il freddo in Italia); ma tutto si vive e sopporta meglio con questo calore umano che ci circonda e con il mangiare piccante, per chi lo desidera. Significative e molto apprezzate la presenza e le parole di fra Mauro Gambetti, Custode del Sacro Convento di Assisi. Naturalmente ci sono occasioni di brevi escursioni nelle vicinanze di Città del Messico, durante le quali la amicizia e l’allegria aumentano ancora di intensità, soprattutto per una ancor maggiore informalità relazionale.

15 gennaio: Piramides de Teotihuacan – Partiamo appena finita la colazione e impieghiamo un’ora circa per arrivarci. Lo spettacolo è grandioso: tre piramidi distanti alcune centinaia di metri tra loro, all’interno di un villaggio precolombino, governato da sacerdoti, i cui riti dovettero essere piuttosto cruenti, visto che l’organo preferito dai loro dei era il cuore umano, da strappare ancora caldo. Al di là degli scavi delle case, lo spetttacolo più impressionante sono proprio le tre piramidi, che ho scalato insieme al quasi tutti gli escursionisti. La più alta è quella del Sole, in cima alla quale alcuni turisti cercano e si connettono con l’energia vitale e cosmica; la maggior parte semplicemente tira il fiato dopo l’ascesa e si gode altura e panorama. Mentre dalla piramide della Luna si gode, a mio parere, la visuale più bella su tutto il complesso.

17 gennaio: Santuario de la Virgen de Guadalupe – Nel pomeriggio è prevista la visita al santuario della patrona dell’America Latina, con la celebrazione della Messa. Per questa, al nostro gruppo viene assegnato un luogo speciale: l’altare della cappella superiore, proprio di fronte al principale, in basso nella chiesa. Il problema è che, in contemporanea, si celebra nei due luoghi, con conseguente sovrapposizione di momenti e la voce microfonata dell’altro celebrante che invade i nostri spazi acustici!! All’inizio sento sgomento e fastidio, condiviso dai miei amici frati; poi, anche con un pizzico di humor, recuperiamo calma e sacralità liturgica. Non capisco perché non ci abbiano fatto concelebrare durante la Messa d’orario, visto che vi era un solo sacerdote in un presbiterio che ne può comodamente contenere un centinaio.
Dopo la Messa, nel poco tempo che resta prima di tornare, visitiamo la bella chiesa moderna e ci fermiamo un po’ in preghiera davanti alla sacra immagine della Vergine. In verità, il tempo è davvero poco per godere del luogo e del momento. Meno male che avrò la possibilità, nei giorni seguenti, di ritornare altre due volte, sia per momenti di preghiera più prolungati, sia per visitare altre zone del complessa santuariale, come la cima del Tepeyac, che ricorda il miracolo delle rose; o la “Capilla de los indios”, luogo che conservò all’inizio l’icona mariana e dove visse S. Juan Diego fino alla morte; o la chiesa antica, con le sue pareti storte a causa del cedimento del terreno. Saprò poi che tutta Città del Messico è costruita su un grande lago sotterraneo...

19 gennaio: Huejotzingo e Cholula – Terminati i lavori assembleari, che hanno occupato tutta la settimana, oggi ci dedichiamo a una gita “fuori porta”, soprattutto per visitare due tra i primi conventi francescani, del XVI secolo, che servirono per l’opera evangelizzatrice verso le popolazioni locali. Mi colpisce la grandezza e bellezza di questi complessi. Mi incuriosisce il grande cortile-piazza, chiuso da mura, davanti alla facciata della chiesa, tipico di questi conventi messicani dell’epoca. Serviva per accogliere gli indios dei villaggi circostanti, come una specie di accampamento, quando giungevano per le celebrazioni o per ricevere insegnamenti sulla nuova fede cristiana. Caratteristiche le pitture murali che adornano chiese e conventi, di buona fattura, realizzate con la cenere del mais bruciato. Gli autori erano indigeni, i quali possedevano già un alto senso artistico, sviluppatosi nella avanzata civiltà azteca. La differenza è che i soggetti sacri hanno fattezze europee. Forse i frati davano loro delle immagini modello alle quali ispirarsi.
A Cholula, paese molto bello e turistico, oltre il convento e chiesa francescani, visitiamo la chiesa della “Virgen de los remedios”, situata su un “cerrito” (=altura), ricostruita dopo una distruzione in un ricco e grazioso stile rococó. Il cerrito non è altro che un’antica piramide azteca, “battezzata” e trasformata in luogo di culto cristiano, come si fece con molti templi e luoghi di culto pagani in Europa. Dall’alto si gode uno splendido panorama su Cholula, con le sue belle case del centro storico e le 365 chiese e cappelle.

20-24 gennaio: Giorni di ulteriore permanenza – Si tratta di alcuni giorni in più di permanenza in questo splendido paese, fatto di gente amabile, cultura millenaria e sapori variegati. Non è stato facile ottenere il biglietto per questa assemblea della Falc, per via della situazione sociale, politica ed economica in cui versa il Venezuela, per cui le date sono state quasi obbligate. Allo stesso tempo assumo questi giorni di “vacanze obbligate” come un vero dono di Dio. Insieme a me rimangono anche fray Walter, della Delegazione di Costarica, fray Marcio e fray Grevin, della Custodia di America Centrale. Altri tre frati si recano a visitare Acapulco, meta per me impossibile a causa dei costi altissimi per qualsiasi venezuelano che viaggi all’estero se non usufruisce dei dollari a cambio preferenziale. Mi diranno poi che sono stati in un albergo, pagando relativamente poco per notte: 40 dollari a persona... vale a dire lo stipendio base di un mese in Venezuela!!!

20-21 gennaio: Totolapan – Gli altri approfittiamo per andare a conoscere il nostro noviziato di Totolapan, accompagnati dal Provinciale fray Francisco. È un convento agostiniano del ‘600, bellissimo come tutti gli altri che abbiamo visitato della stessa epoca. Una bella e degna sede di noviziato. I frati ci raccontano dei molteplici, costosi e duri lavori che hanno dovuto affrontare, lungo gli anni, per renderlo fruibile e accogliente come lo è oggi. Il periodo della nuova Provincia è quello dei cambi, e qui ci troviamo con fray Alex, ex maestro destinato a Cuautitlan come rettore dei chierici; fray Eric, ex vice e ora maestro; e fray Calogero, appena trasferitosi e in attesa del visto per il convento negli Stati Uniti. Il pomeriggio del 20 andiamo a visitare anche il vicino paese di Tlayacapan, più turistico e anch’esso con il suo splendido antico complesso di convento e chiesa agostiniani. Il 21 è dedicato al saluto a fray Alex. Il pranzo approntato da fray Eric è gustosissimo, a base di pesce e molluschi, con salse piccanti buonissime. Il pomeriggio ritorniamo a Città del Messico, però al convento de El Valle de Aragón, molto più vicino all’aeroporto. Qui siamo ricevuti molto fraternamente dai frati di comunità.

22 gennaio: Città del Messico – Accompagnati da un postulante, ci rechiamo alla metro della città per andare a visitare il centro. La prima tappa è la Torre Latinoamericana, l’edificio più alto di tutta la città. Dall’alto la vista non è bellissima, però è emozionante guardare il tutto là in basso. Visitiamo poi la splendida chiesa francescana di San Bernardino, la Cattedrale con il “Zócalo”, cioè l’ampia piazza antistante. Dopo pranzo ci avventuriamo in una lunga passeggiata dal Zócalo al Castello di Chapultepec, antica residenza dei re azteca e dei governanti successivi. È un percorso abbastanza lungo, che copre tutto il Paseo Reforma; credo che la guida non avesse calcolato bene le distanze. In tutti i modi è davvero piacevole e bello, anche se arriviamo alla meta piuttosto stanchi, specie dopo dieci giorni quasi sempre da seduti.

23 gennaio: Città del Messico – Il giorno inizia con la visita e la celebrazione eucaristica alle nostre sorelle clarisse, insieme a fray Marcio e fray Jorge. Dopo la messa ci invitano a fare colazione con loro, ed è un bel momento di condivisione. Appena tornati in convento, ripartiamo insieme a fray Raúl verso il santuario de la Virgen de Guadalupe. Il pranzo è presso l’altra comunità della città, dove mangiamo pasta all’italiana, insieme a fray Massimiliano Gangi, siciliano, fray Paulino e fray Oscar. Nel pomeriggio ci viene proposto di andare a visitare Xochimilco, la Venezia del Messico. Naturalmente accettiamo. Il percorso turistico attraverso i canali è ridotto, a causa del tempo a disposizione. In una tipica imbarcazione scivoliamo lungo i canali, circondati da case piuttosto povere, a parte qualche eccezione. Per il fatto che ci si muove lungo canali d’acqua, ultimo residuo dell’antico lago che circondava la città-isola degli aztechi, si può pensare a Venezia; ma la realtà è molto diversa e il paragone è perlomeno azzardato. È però qualcosa di caratteristico e mi piace l’esperienza, giunta del tutto imprevista. Quando già è sera, visitiamo anche qui l’antico complesso monumentale della chiesa e convento francescani, oggi parrocchia. Siamo accolti molto cordialmente dal parroco.

24 gennaio: El Valle de Aragón – Decido dedicare questo giorno a preparare la partenza, domani alle sei del mattino. Mi accompagneranno all’aeroporto alle tre di notte. Mi “obbligano” a presiedere la Messa parrocchiale del mattino, ed è bello ritornare a celebrare insieme al popolo di Dio. Mi dedico a riprendere contatto con il mio mondo, attraverso internet. Per il resto, tutto molto sereno, in uno spirito di fraternità davvero bello da parte dei frati messicani nei nostri confronti. Dopo cena decido di non mettermi a dormire, visto che non ho una sveglia. Guardo un film attraverso internet e all’una del mattino mi pongo a passeggiare nel cortile per non prendere sonno. Alle tre, puntuali, usciamo dal portone del convento e in breve siamo all’aeroporto. Saluto il Messico dal finestrino dell’aereo, grato a Dio per l’esperienza fatta e per i frati che mi ha fatto incontrare e che hanno reso piacevole la mia permanenza qui, facendomi sentire uno di loro, in famiglia.


sabato 1 febbraio 2014

A Maria Teresa... a un anno dalla sua partenza... verso orizzonti eterni

Palmira, 31 gennaio 2014
Maria Teresa, ciao!

Ancora una volta vivo un avvenimento tuo a distanza. Ancora una volta avrei voluto essere presente e non posso. Avrei voluto celebrare, insieme alle persone care e amici comuni, il tuo primo anno di vita nella totalità dell’amore di Dio e nella pienezza della felicità in Lui. Celebrazione della fede, di occhi che vedono più in là dell’evidenza e di cuori che sentono malgrado l’assenza fisica. Ad essere del tutto sinceri, oggi nessuno avrebbe voluto che celebrassimo questo compleanno. Perché ci manchi. Molto, a tutti. Avremmo voluto celebrare altri momenti della tua vita terrena, insieme a te presente. Incapaci ancora, forse, di raccogliere le sfide della vita alla fede e della fede alla vita.

Tutti ti ricordiamo come donna dal carattere forte e schietto, senza però quella rigidità che rende infeconda la propria vita e infelice quella degli altri. Capace invece dell’intelligenza degli umili e dell’umiltà dei saggi. Esempio per noi di una fede decisa, ferma, testimoniata come figlia, sorella, amica, sposa, madre, educatrice, catechista, donna generosa nella carità. Tutti ruoli nei quali Cristo e il suo vangelo ti hanno fatto da guida, esigendoti scelte alte, a livello personale, familiare e associativo, davanti alle quali non ti sei tirata indietro. Hai saputo buttare il cappello oltre l’ostacolo, per poi andare a riprenderlo, da buona scout. Il libro della tua vita è per essere imitato negli esempi belli che ci hai lasciato, e che sono evidenti a tutti. Il tuo amore e la tua generosità erano pratici, senza la fumosità astratta che a volte possono avere le parole.

Personalmente mi sono sentito come “adottato” da te e dalla tua famiglia, direi come un fratello. Mi mancherà la tua telefonata all’arrivo in Italia, quasi sempre la prima. E il tuo attendermi all’aeroporto di Bari ogni volta che lì sono sbarcato, sorridente insieme a Mimmo e ai vostri splendidi figli. Mi mancherà la immancabile visita a Monte durante la mia permanenza in Italia. La tua, la vostra gioia mi ha sempre riempito il cuore. Non capisco perché mi abbia voluto tutto quel bene, interamente gratuito, senza nessun gran merito da parte mia. Mai smetterò di stupirmi e di ringraziare Dio per te e per persone come te, capaci di tanto e sincero bene. Sei stata per me un dono speciale dell’Altissimo.


Mi manchi!! Anche se la fede mi dà la consapevolezza che sei molto più vicina a me che prima e che mai. Che le distanze geografiche sono annullate oggi, e quelle affettive impossibili, perché in Dio, in cui ora vivi, non c’è che amore, perdono, riconciliazione... Parole evangeliche che, durante questo tempo della tua assenza fisica, hanno continuato a sfidare il nostro pensare e agire, invitandoci a itinerari di pace che non siamo stati ancora capaci di percorrere davvero. So che dall’alto, come sempre hai fatto quando eri in mezzo a noi, ci spingi verso i vasti orizzonti di Dio e auguri a tutti noi “buona strada”, con una profondità d’amore da noi ancora non del tutto conosciuta. Accompagnaci, come guida esperta, insieme a San Francesco e alla Vergine del cammino. E il ritmo dei passi ci accompagnerà, là verso gli orizzonti lontani si va. Grazie Maria Teresa e... arrivederci!!