lunedì 10 gennaio 2011

La bolla di sapone


Le festività natalizie sono ormai alle spalle, e io mi rendo conto che, a differenza degli altri anni, non ho ancora scritto circa le esperienze vissute, aggiornando il blog, luogo di incontro con i miei amici italiani e, a volte, venezuelani. Lo farò più in là, tra qualche giorno.

Mi preme oggi parlare di una esperienza personale più intima, accennata già a qualcuno a voce. Sono stato a lungo indeciso se metterla per iscritto e pubblicarla sul blog, o tenerla per me. Temo possa causare preoccupazioni in tanti di voi che mi conoscono e amano. Se ne parlo è per ribadire ancora una volta, se ce ne fosse il bisogno, che il frate, il sacerdote, l’uomo di Dio è… uomo, appunto. Soggetto a momenti “umani”. Niente di particolarmente grave. Per cui non state in ansia, semplicemente continuate a accompagnarmi con l’amicizia di sempre e il sostegno della preghiera.

Dagli ultimi giorni in Italia sono entrato in uno stato d’animo particolare, di quasi vuoto e senso di inadeguatezza di fronte alle cose. Non chiedetemi i motivi. Potrei elencarne alcuni, anche plausibili, ma insufficienti a spiegare, giustificare. Forse alcune circostanze hanno intensificato e prolungato qualcosa che ho vissuto altre volte, in maniera più breve e leggera. Come allora, anche adesso sono riuscito a nasconderlo bene.

Chattando con fra Peppe, gli accennavo questo. Ed egli, tra il serio e il faceto, mi faceva notare che il padre spirituale sono io, colui che ha e da risposte… Con lo stesso tono, ma con profonda verità, gli rispondevo che, come spesso accade, è più facile dare consigli agli altri e accompagnarli a viverli, che fare questo con se stessi. Le risposte, poi, non sono difficili normalmente. Porsi le domande giuste potrebbe essere la vera sfida. Inoltre, si pensa che a noi religiosi la vita sempre dovrebbe sorridere e noi a lei. Purtroppo, o grazie a Dio, non è così. Ho letto che un tale stato d’animo aiuta a guardare e considerare la parte più intima della vita, quella del silenzio, della intimità, della introversione, dell’ombra. Sarà pur vero, e lo è, però chi lo vive desidera uscirne, e lo capisco, meglio ora.

Ma cosa avrò vissuto?!? Niente di particolarmente allarmante, come già detto. Una sensazione ripetuta, quasi giornaliera di vuoto e melanconia. L’immagine che mi è risuonata dentro è quella della bolla di sapone. È come viverci dentro. Vedi il mondo, ma qualcosa ti impedisce di viverlo appieno. Ci fluttui sopra, ma non riesci ad atterrare. Una stupida, sottile, fragile patina ti separa dal “sentire” la realtà: toccare, odorare, ascoltare, assaporare…

In verità, la mia bolla era come fornita di una apertura, piccola, ma sufficiente per scivolare fuori, di tanto in tanto, e respirare nostalgie di vita. Poi però… rientravo dentro!! La voglia di romperla questa sottile prigione è sempre tanta; ma non è semplice come potrebbe apparire. Magari la mente ti suggerisce le soluzioni giuste, ma la volontà non è pronta, e le reazioni pigre e indolenti. Grazie a Dio, poco a poco è aumentata la ribellione a questo dolore dell’anima. Mi sono detto e ripetuto che non avevo più voglia di soffrire in maniera tanto subdola e sterile. Che desideravo riappropriarmi del mio mondo, che amo e mi riempie di vita.

Il 31 dicembre sono andato a Venegara per celebrare la messa di fine anno e sono tornato la mattina dell’1. Ci sono andato per il passo del Zumbador e ho incontrato pochissimo traffico, sia all’andata che al ritorno. Direi che è stato un viaggio catartico, terapeutico. Il sole illuminava la mia persona e mi scaldava il cuore. La natura mi ha regalato una grandinata di colori verdi e marrone, percepiti come rugiada dagli occhi, dalla mente, lo stomaco, i piedi e le mani. Ho visto finalmente crepe sull’involucro. La speranza ha dato piccoli, ma significativi, salti di rinnovamento.

È tutto finito? Probabilmente non ancora. Alcuni anni fa, una persona amica, conosciuta da poco, viveva un periodo simile, ma molto più forte e intenso. Io non ne ero del tutto al corrente. Ebbene, quando si instaurò una buona amicizia, mi ringraziò perché, durante un concerto di musica classica, seduto casualmente accanto a lei, la feci ridere di gusto (a volte viene a galla il mio istrionismo di pagliaccio…), ed erano mesi che non ci riusciva. Ho ripreso a sorridere con serenità, non per nascondere. Mi manca forse quella risata piena e sonora, che mandi in frantumi la bolla di sapone, già piena di crepe!!!

Vi abbraccio tutti. Vi voglio bene, e ringrazio Dio per il dono di ciascuno di voi.

11 commenti:

Angela ha detto...

Ciao Fra Mattew,
tante volte penso al tuo stare in mezzo o noi Scout e soprattutto il "mangiapomodori" della comunità
Ricordo sempre il tuo sorriso, la tua voce e la tua "ricca Risata"...mi è dispiaciuto leggere queste righe e vorrei tanto che questa bolla si dissolvesse il più presto possibile
Un Abbraccio, Angela!:-P

mariagrazia ha detto...

Eih,non fare scherzi ;)
Vorrei essere li per abbracciarti forte!! La mia preoccupazione e nello stesso tempo raccomandazione a Dio sono più che altro una forma di egoismo...Tu, sei Tu..bando allo scherzo sono sicura che ben presto il guscio (bolla) svanirà..e questa fase sarà servita a farti diventare ancora più speciale e unico!Ti voglio tanto tanto bene!

celiaponte ha detto...

tqm. dtb.
cely

Gianluca Polo ha detto...

il cielo è blu sopra le nuvole.
ha dda passà a nuttata.
tempo fa ho letto il libro "La Sapienza di un povero" che potrebbe essere utile. se serve posso fartelo avere.
un abbraccio forte, forte

Unknown ha detto...

ciao Fra Matteo, quando scrivi qualcosa sul blog lo prelevo al volo e lo pubblico sul mio sito, come ben sai.
fai venir voglia di fare il missionario, con il tuo entusiasmo.
scrivi di più, c'è gente che attende impaziente.
ciao un abbraccio da Donato di www.ilmontenews.com e da tutta Monte S. Angelo

Ezia ha detto...

Ciao Padre! Se ti serve una mano ti mando i miei figli...... loro rompono le bolle e altro!!!!
E' solo un pretesto per esserti vicino! Ti abbraccio forte forte!
Ezia

Titti ha detto...

... vorrei dirti e credimi che lo dico di cuore e non ironicamente

benvenuto tra noi umani

credo che nessun essere umano possa dirsi tale se non passa ogni tanto nelle "bolle"

il mio psicologo direbbe: ringrazia le bolle perché ti stanno suggerendo che forse ci sono aspetti della tua vita

su cui riflettere e lo direbbe in senso positivo

Oddio, lui riesce a vedere in positivo persino i miei tremendi attacchi di ansia...

Insomma, Matteo, forse il tuo cuore ha bisogno di un po' di silenzio

e, una volta ripresosi, di mettere a fuoco la vita

Non so come altro dirlo, però non la vedo come una cosa negativa

Io per te ci sono, se un giorno posso esserti utile.

Un abbraccio
Titti

Anonimo ha detto...

Ciao Matteo,
anche io come Titti ho letto questo posto come qualcosa di positivo...
Magari fossimo tutti sicuri e certi di quello che stiamo facendo! Ogni tanto ''fermarsi'' serve.
Un bacio
Grazia Di Santo

Mina ha detto...

ciao fra!!!!! ti rispondo su fc perchè nn sono in grado di risponderti sul blog.. ho letto della tua malinconia e del tuo senso di vuoto che ti fa chiudere in una grande bolla di sapone,in chimica accade che per sciogliere una bolla di grasso (sostanza idrofoba) bisogna farla venire in contatto con un altra bolla di grasso solo in questo caso tra le due ci sarà interazione e permetterà ad entrambe di sciogliersi......ti ho raccontato questo nn per far la professoressa sempre (come dicono ale e franci) ma per incoraggiarti a trovare un altra bolla di sapone attorno e cercare insieme di romperle!!! ti vogliamo un mondo di bene !!! nn mollare!!| Mina michele ale e franci

Anonimo ha detto...

ciao zio.
che succede? è scoppiata o ancora no?
ti stringo forte e se è il caso... chiama che arrivo subito.
ti voglio bene.
Gianni (fra)

fra Vincenzo M. Giannelli ha detto...

Caro Matteo,
direbbe qualcuno che come compleanno hai avuto il massimo. Persone, paesaggi e tanto amore del Signore. Grazie per le immagini del luogo del ritiro, verrei volentieri da quelle parti per fermarmi un po' (tanto) vista la corsa quotidiana e l'impegno della formazione. Un giorno spero che facciamo un cambio di luoghi, da buoni francescani itineranti. Un abbraccio e auguroni di cuore. Fr. Vincenzo