Sabato, 14 marzo 2020
Quando tutto questo è cominciato, la prima domanda che mi è venuta in
mente è stata: “Come farò a far passare le giornate, costretto a rimanere in
casa?!?”. Mi sono accorto di avere meno tempo per me di quanto ne avevo prima,
almeno fino ad oggi. Sarà per il cambio di vita forzato, imposto dalle autorità
per il bene personale e comune; sarà per il senso di smarrimento iniziale da
esso determinato; sarà per la voglia accresciuta di relazioni, come succede
spesso per tutte quelle cose che ci vengono tolte o ridotte; sarà per il volersi sentire vicini ai nostri fedeli costretti a casa, magari attraverso i mezzi a
disposizione... di fatto le ore della giornata finora sono quasi volate. Abbiamo
scoperto che i mezzi di comunicazione sociale possono essere una grande
risorsa, se usati bene e per il bene, e non soltanto inutili perdite di tempo,
a volte addirittura pericolose o illegali.
Alle 18 di nuovo il flashmob organizzato da Silvano e Francesca per i
dirimpettai della piazzetta di San Giuseppe. Questa volta il “pubblico” è stato
più numeroso (ho contato circa 15 presenti) e partecipativo. Il nostro padre
Giuseppe ha apprezzato molto l’iniziativa. Stasera ci è toccato Toto Cotugno
con il suo “Italiano”, e Celentano con “Azzurro”. Mentre dalle parti della
Chiesa Madre un altro altoparlante ha trasmesso canzoni per una buona mezz’ora.
Canzoni che vogliono far alzare il livello di stima e l’orgoglio di essere nati
e appartenere a questa meraviglia che si chiama Italia. Altre tese a mantenere
viva la fiammella della speranza e gettare lo sguardo oltre l’ostacolo,
invitando a considerare una bellezza mai scontata, ma vissuta talvolta con distratta
superficialità.
A notte la notizia di una impennata dei casi di coronavirus a
Copertino: 15 positivi, 170 in quarantena e 30 denunce per inadempienza delle
norme stabilite dal governo e dalla giunta comunale. Mi fa specie soprattutto
questo ultimo numero, che ritengo la punta di un iceberg. Non ci si rende conto
del momento che si sta vivendo? Si pensa solo a se stessi e a soddisfare voglie
non necessarie né urgenti? Cerco di capire le difficoltà del momento, ma la
campagna “Io resto a casa” va presa sul serio. E da sacerdote vorrei ricordare
che non adempiere una legge che intende salvaguardare la salute del prossimo, è
peccato grave. Un applauso al nostro Giuliano per il video che promuove la
suddetta campagna del governo.
Vangelo di oggi, domenica 15: Gv 15,4-42 (Gesù e la
samaritana)
Al pozzo di Giacobbe si incontrano due seti, di Gesù e della donna
samaritana, di Dio e dell’umanità. Una sete di amore, di relazioni, di
obbedienza a Dio, che accompagnerà Gesù fin sulla croce, e alla quale l’uomo spesso
risponde con una spugna imbevuta di aceto, che è vino andato a male. Il sogno
di Dio per l’uomo, perché sia felice attraverso l’accoglienza del suo amore e del
suo regno; spesso disatteso nella fatica inutile di scavare cisterne
screpolate.
Alla fine di questa “triste storia”, di questa ora tragica per l’Italia
e il mondo intero, saremo riusciti a incontre e far nostra la sete di Dio? La
Chiesa è chiamata a sedersi presso il pozzo lungo la strada, per annunciare e
testimoniare questo sogno, senza superiorità, senza scandalizzarsi degli
smarrimenti altrui. Come e con Gesù.