sabato 7 aprile 2012

Esperienze barinensi


Da circa quattro mesi mi trovo a Barinas, per dare una mano a fray José Luís, parroco in una parrocchia dal territorio sterminato, che si è ritrovato praticamente solo per l’operazione al cuore di fray Edisson, assistito dall’altro frate di questa comunità fray Javier. Quanto ci rimarrò ancora?!? Non lo so. Suppongo alcuni mesi, fino a quando Edisson non si ristabilisca completamente. So già che mi costerà lasciare questa comunità, nella quale mi sto inserendo sempre più e alla quale mi sto affezionando, conoscendo persone e situazioni, creando relazioni umane e ambientali. Il naturale passaggio dallo smarrimento di fronte a un territorio e a gente che ancora non si conoscono e non appartengono al tuo habitat, al sentire che vanno sempre più assumendo i connotati della familiarità accogliente.

Come sto vivendo questa esperienza? Da quasi vice parroco, con celebrazioni sacramentali e altre cose che si dovessero presentare. Il tutto da armonizzare con gli impegni di custode. Ma finora non ci sono state soverchie difficoltà. Per lo più celebro nelle cappelle che dipendono dalla chiesa principale. Ogni cappella abbraccia un territorio grande, degno di essere parrocchia autonoma, anche se la frequenza non è molto alta, e il numero di sette evangeliche presenti è notevole.
Quasi tutti i sabato amministro i battesimi nella chiesa principale dedicata a “Maria Auxiliadora”. Spesso celebro l’Eucaristia alle comunità neocatecumenali. La domenica ci toccano tre messe ciascuno. Come dicevo, a me generalmente nelle cappelle di “S. Maria de la Esperanza”, “S. Francisco” e “Nuestra Señora de Fátima” in Mi Jardín. Durante questa Settimana Santa sto celebrando nei quartieri di Punta Gorda e Mi Jardín, nelle rispettive non-cappelle, all’aria aperta, con una tettoia di lamiere, solo sull’altare a Mi Jardín. Normalmente l’impegno è soprattutto pomeridiano: confessioni alle 17.00 e messa alle 18.00 a Punta Gorda; messa alle 19.00 e confessioni fino alle 21.30 circa a Mi Jardín. Durante il Triduo Santo gli orari subiscono variazioni, allungandosi (ieri, Giovedì Santo, ho terminato di confessare alle 22.30). Ho anche celebrato il mio primo matrimonio ufficiale in Venezuela. È stato abbastanza improvvisato, ma è andato bene. Una sera mi ero predisposto a celebrare la messa normale. Omelia generica, preparata per tutti i fedeli. In sagrestía, cinque minuti prima di uscire, mi dicono che c’era un matrimonio e fray Luis si era dimenticato di avvisarmi. Panico... E poi, che potevo fare?!? Alla fine è andata meglio di quanto pensassi.

Parrocchia "Maria Auxiliadora"
Gruppo Ministranti











Cosa dire dell’esperienza barinense? Con il superiore parroco mi trovo molto bene. A livello sociale, ci sono grossi problemi di insicurezza e di crisi di valori, come in tutta Venezuela. Però la gente è incantevole. Molti fanno parte già del mio panorama visuale e affettivo. Naturalmente è tutt’un altro mondo rispetto al seminario... Mi è capitato di “percepire” sensazioni brevi, forti e contraddittorie durante alcune celebrazioni nelle cappelle. A volte, guardando il buio fuori, la poca gente presente, mi chiedo che ci faccio qui. Che è successo alla mia vita per ritrovarmi a vivere in luoghi, culture e contesti cosí differenti dai miei italo-pugliesi. Sento come un improvviso, pungente e brevissimo senso di smarrimento... Mi è capitato anche di percepire una breve ma profonda pace interiore, una domenica, dopo la comunione, mentre i giovani cantavano un canto, guardando la strada, un camioncino giallo e alcune biciclette passare, gli alberi di aguacate, cocco e mango al di là del muro di fronte. Brevi istanti, ma che mi hanno fatto sentire come gli apostoli sul Tabor o De Chardin celebrando la sua “messa sul mondo”. Momenti di pace interiore e gioia, che mi fanno capire che sto vivendo il presente. È quello voluto da Dio?!? Lo spero... o mi sforzo perché sia cosí.

Babo
Tra le “cose curiose”, c’è che ho provato qualcosa di tipico della cucina “llanera”: la carne di “babo”, della famiglia dei caimani, che può raggiungere i due metri di lunghezza. Oltre alla carne di “chigüire” e “lapa”, che però avevo già mangiato. Bene, mi piacciono!!! E poi pesce di fiume (cachama, coporo, bagre...), più abbondante, economico e comune che in seminario. Oggi, Giovedì Santo, primo giorno del triduo pasquale, in cui si celebra l’istituzione del sacerdozio e dell’Eucaristia, nonché il comandamento dell’amore che si fa servizio concreto, umile, liberante. Abbiamo celebrato questo giorno così speciale insieme ad alcuni stretti collaboratori della 
Cigüire
parrocchia e alcuni laici del Táchira, che ci aiutano per la pastorale della Settimana Santa. Ci hanno regalato un maialino, che è finito cucinato e mangiato con gusto. Ho gustato la pelle e grasso di maiale soffritti. Che squisitezza!! Sarà perché mi ricorda sapori antichi, dell’infanzia. Poi i laici missionari hanno voluto  festeggiare il giorno del sacerdozio con una torta e regali: a fray Luís un paio di sandali; al sottoscritto un’agenda. È stato un bel gesto inaspettato.


Bene, non mi resta che augurare una Santa Pasqua a tutti. Il Signore resuscitato riempia i vostri giorni della sua presenza, della pace e gioia che solo Lui può darci. Un bacione e un abbraccio grandi a tutti e ciascuno.
Con Natalia
Il maialino del Giovedí Santo
Cachama normale
Cachama super

Pranzo del Sabato Santo in una finca

Pesca di cachamas con la rete







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