È ormai una tradizione quella di scrivere impressioni e cronaca dei miei compleanni in Venezuela. Non credo risulti granché interessante per chi legga. È più un esercizio meditativo; un voler mettere al corrente i miei amici; un poter ricordare un giorno, rileggendomi.
Il compleanno di quest’anno si è caratterizzato per il “movimento”, prima durante e dopo. La mattina del 9 sono partito alle sei da Barinas, dove mi trovo per sostituire un frate che deve sottoporsi a un delicato intervento al cuore, e dove dovrei restare per dei mesi, finché non si riprenda. Diretto al seminario, ci sono arrivato alle sei di sera, per vari servizi che fray Franklin aveva previsti durante il percorso, che dura intorno a cinque ore. Dopo mezz’ora ho celebrato messa con i seminaristi.
Venerdí 10 sono stato invitato a pranzo, a San Cristobal, da una carissima amica e i suoi due figli, che non vedevo da mesi. Abbiamo condiviso allegria, esperienze ultime, impressioni e progetti. Momenti belli di amicizia vera. Alle quattro del pomeriggio mi sono recato, con fray Franklin, fray Javier e Lucila (la cuoca del seminario), a Michelena, a casa di fray Daniel, per celebrare la messa dell’ultimo giorno del novenario di preghiera per Joseito, il fratello giovane, morto per un malore. Non si é trattato di qualcosa di dovuto come Custode. Conoscevo abbastanza bene José ed abbiamo condiviso ore serene e allegre, insieme ai suoi fratelli e sorelle. Ho trovato un clima molto accogliente e sereno, che ha facilitato la celebrazione e le parole che ho dovuto dire, al di lá del naturale dolore.
Sabato 11, giorno del mio compleanno, ho presieduto la messa per i seminaristi. Il vangelo del miracolo di Cana mi ha dato occasione per ricordare che solo Gesú puó rinnovare sempre il sapore e la gioia nella vita di una persona. Con i nostri sforzi umani possiamo solo riempire freddi recipienti di pietra, fragili; con acqua, buona per dissetarsi e lavarsi, per soddisfare i bisogni piú elementari. La gioia e il sapore sono propri del vino. Chi puó compiere il miracolo, e non desidera nient’altro che questo, è Gesù, se abbiamo la saggezza e furbizia di affidarci alla sua parola e fidarci di Lui. La festa della Madonna di Lourdes (vale a dire l’apparizione di Maria come Immacolata) mi ha portato a pensare che la santità più grande non è qualcosa di astratto e alieno dall’uomo e la sua storia. Si sposa piuttosto con l’umiltà e la carità. Maria appare a una umile fanciulla di un paesino sperduto, alla quale deve parlare in dialetto perché capisca. Ho supposto che la finalità dell’apparizione fosse trasmettere che la vera santità, perfino la più alta di chi non ha conosciuto peccato, ti porta non ad allontanarti e isolarti dal mondo; ma a prenderti cura dei più poveri e sfortunati, di coloro che sono “infermi”, non sono “fermi” da un punto di vista fisico, spirituale e morale. A colazione i giovani mi hanno fatto la sorpresa di una torta preparata da loro e mi hanno cantato il compleanno. Li amo!! Subito dopo è venuta a trovarmi K., a cui voglio bene come a una di famiglia, a una nipote, e che mi riempie di attenzioni e amore. Mi ha portato “quesillo” preparato da lei, e una torta preparata da sua madre. Ci siamo intrattenuti circa un’ora a parlare e passeggiare per lo splendido seminario. La adoro!! Alle undici del mattino via verso Barinas, insieme a fray Pedro e due giovani. Arrivato alle cinque del pomeriggio, ho fatto una doccia e mi sono preparato per celebrare la messa dei neocatecumenali, alle otto. Ero abbastanza stanco, ma felice allo stesso tempo. Naturalmente, durante tutto il giorno sono stato accompagnato da messaggi e chiamate di auguri, che mi hanno commosso. Prima di andare a letto ho aperto la posta e fb e mi sono sentito inondato da tanto calore e amicizia. Mi sono immerso in questi sentimenti e mi sono lasciato cullare. Un ultimo pensiero va a una carissima amica e punto di riferimento nella mia vita, che non c’è più e che festeggiava il suo compleanno in questo stesso giorno. Si tratta di Nicoletta Arena, maestra elementare, maestra di vita e fede. Una di quelle figure che segnano la storia di un paese e che ha significato tanto per molti di varie generazioni. Da lassú continuerà a seguire, con competenza e amore grandi, noi, suoi ex alunni, cresciuti e magari piú complicati di un tempo, ma eternamente riconoscenti a Dio per avercela fatta incontrare e aver potuto godere dei suoi insegnamenti ed esempi.
Domenica 12... piena attività pastorale, con la celebrazione di tre messe nella parrocchia di Barinas, due delle quali nelle non-cappelle di Punta Gorda e Mi Jardin. Un clima parrocchiale che mi piace, anche se non posso legarmi o affezionarmi troppo a questa realtà, vista la provvisorietà dell’esperienza e il nomadismo che mi attende nei prossimi mesi.
Termino con le parole e i concetti espressi brevemente su facebook a tutti coloro che mi avevano fatto gli auguri, su questo sito o in altro modo. “Che dire?!? La solita, grande, eterna, bella parola: GRAZIE!! E ancora GRAZIE!! Pensavo stavolta di riuscire a non commuovermi. Invece, mi avete sorpreso e preso in contropiede ancora una volta, con presenze ed espressioni di amicizia traboccanti. Che fa che In Italia c'é neve e il freddo é pungente, se poi i vostri cuori sono pieni di calore, capace di sciogliere lacrime e sentimenti!! Un abbraccio grande a tutti e a ciascuno. Vi voglio un oceano di bene”.
PS. In occasione del compleanno, allo scritto ho aggiunto delle canzoni che hanno cadenzato il ritmo dei miei giorni e che nel momento ricordavo, fischiettavo... Quest’anno non ne avevo pronte. La più fischiettata è stata una dei miei adorati Dire Straits. Poi, oggi, guardando la televisione e sintonizzandomi su Rai International, ho visto l’inizio di Sanremo. Bellissimo il momento comico di Luca e Paolo. Al primo intervallo hanno passato alcune canzoni delle edizioni anteriori, tra le quali questa stupenda di Patty Pravo, i cui autori sono Vasco Rossi e Alessandro Curreri. Ricordo che mi piacque da subito. Struggente l’inizio al piano, calda la voce di Patty Pravo, fantastico l’apporto del sax soprano. Non mi ritrovo in tutte le parole della canzone, peró queste mi sembrano molto belle: “La cambio io la vita che non ce la fa a cambiare me... Portami al mare, fammi sognare e dimmi che non vuoi morire...”. Vi invito ad ascoltarla e lasciarvi cullare dalla magia di musica e voce.
Nessun commento:
Posta un commento