martedì 9 febbraio 2010

Maracaibo... prima

Un aggiornamento molto breve del blog, quasi solo per annunciare che non starò in seminario il giorno del mio compleanno, l’11 febbraio. Vado a Maracaibo, città sull’omonimo lago-golfo, confusa e insicura come le metropoli venezuelane (dovrebbe essere la terza città del Venezuela per numero di abitanti). È famosa soprattutto per l’estrazione del petrolio nel lago. Perciò, niente fantasie esotiche sulle note di una canzone italiana allegra, il cui titolo è appunto “Maracaibo”. Non la conosco, ma pare che sia famosa. Appena posso la ascolto.

Ci vado per dare la seconda parte di storia francescana ai novizi, i quali si trovano lì da una settimana (e vi rimarranno ancora una) per un momento formativo e di servizio francescano ai lebbrosi del lebbrosario nazionale. Mi raccontano di una situazione di quasi abbandono da parte delle istituzioni, e di superficiale indifferenza da parte del personale. Ci andrò e saprò dirvi qualcosa in più.

Ci vado con curiosità “francescana” e qualche timore. Si sa quanto importante sia stato per la conversione di Francesco l’incontro con il lebbroso. E spero possa fare una esperienza significativa in tal senso. In tutti i modi qualcosa mi insegnerà. I timori sono legati alla mia reazione di fronte a quelle persone inferme: sarò capace di entrare in relazione per apprendere da loro?!? Avrò un cuore tenero e disponibile per permettere a Dio di incontrarmi in un contesto favorevolmente francescano?

Intanto, dall’ultima volta che ho scritto non è successo quasi niente, eccetto la normale grandiosità della vita.

Ho terminato il primo semestre a scuola, e mi sento molto più rilassato. È vero che da subito mi sono messo a studiare storia francescana per l’impegno suddetto; ma la tensione è diversa. Nel secondo semestre dovrei dare Vangeli sinottici, per tre ore settimanali. Ma le sorprese, in questo angolo di mondo, sono sempre all’agguato.

Il 30 gennaio è stato ordinato sacerdote, nella vicina Cordero, fray Javier Cedeño, compagno di studi di fray Carlos Ortiz, ordinato il 12 dicembre. Una cerimonia sobria, con una bella omelia del vescovo sul sacerdozio e S. Francesco, desunta in gran parte dalla catechesi del mercoledì del Papa, guarda caso sullo stesso tema. Subito dopo mi sono fermato in chiesa per partecipare al matrimonio di Alexander e Cristina, due giovani della gifra di Cordero, venuti due anni fa in Italia per “Giovani verso Assisi International”.

Il giorno dopo ho partecipato alla prima Messa solenne di Javier, con tanto di banda municipale in chiesa e discorso del sindaco. Un sacerdote è un evento importante e tutti cercano di apparire. Il pranzo è stato di una sobrietà francescana che mi è piaciuta: una scodella di “mondongo”: zuppa di verdure varie con la parte superiore tenera della trippa e intestino di vitello. Una leccornia, anche se non adatta ai colesterolici. Buon appetito!! E alla prossima.

1 commento:

lello.nicoletti ha detto...

Auguri di buon compleaano da tutti noi.
Un abbraccio, Maddalena, Lello, Grazia, Francesca