martedì 20 marzo 2007

E poi... blog!!!


Palmira, 19 marzo 2007

Come quando non ci si confessa da tanto tempo diventa difficile ricordare i peccati e i particolari della propria esperienza, così mi ritrovo io dopo tanto tempo senza scrivere, per raccontare ad altri e a me stesso i miei giorni e le mie impressioni. Purtroppo, le buone intenzioni si scontrano spesso con le difficoltà che sopraggiungono, che, nel mio caso, sono semplicemente l’aumento di impegni e l’aggiunta di nuovi, che determinano ristretteza di tempo libero e cambi dello stile di vita.
Nuove sfide che ti aiutano a crescere e ti mettono in discussione, e richiedono tempo e preparazione. Mi riferisco soprattutto alle lezioni di Bibbia nell’Istituto teologico “S. Tomás de Aquino” (IUESTA), dove, per mancanza di professori, si son dovuti accontentare di me, che da 19 anni avevo lasciato il Biblicum, facendo cose che poco o niente avevano a che vedere con il mondo accademico. Ho iniziato con 4 ore settimanali, ma subito dopo Natale, per il ritiro imprevisto dell’altro professore, ho dovuto gestire 13 ore fino a metà febbraio, chiusura del semestre. Potete immaginare il panico sopravvenuto alle preoccupazioni dell’inizio: quando già mi stavo abituando alla novità, ecco pronto qualcosa di molto più grande e impegnativo. Agli inizi non è stato affatto facile, forse più sotto l’aspetto psicologico. Ero colto completamente alla sprovvista, senza nessuna alternativa che non fosse a detrimento degli studenti. Ho dovuto accettare. Nel prosieguo, grazie a Dio, tra la rassegnazione e la buona accoglienza degli alunni, tutto è andato per il meglio.
In questo secondo semestre do il corso di Pentateuco e Libri Narrativi, secondo una modalità medio intensiva fino a fine maggio (6 ore al mattino per i seminaristi, e 4 al pomeriggio per i laici). Il resto dei corsi biblici sono suddivisi tra una religiosa (una vera e propria “rivoluzione” per il tradizionalista Istituto teologico del Táchira), e alcuni corsi intensivi tenuti da un bravissimo professore spagnolo a partire da giugno. Inoltre, mi hanno nominato coordinatore dei corsi teologici. Ho accettato non sapendo esattamente in che consistesse; poi ho scoperto che si tratta di organizzare tutto il semestre, con l’aiuto della segreteria. Meno male che sono aiutato dal rettore dei Mercedari, che è coordinatore del settore filosofico ed è molto più versato in tali cose.
Questo spiega perché non riesco a mantenere il ritmo di rapporti dell’anno passato. È vero che scrivo di meno e ho ridotto molto i collegamenti internet, ma vi assicuro che l’affetto non è stato intaccato; è aumentata anzi quella nostalgia di cui parlo spesso, che è un sentimento reale a livello emotivo, ma non mi fa stare male qui. A ciò si aggiungano le difficoltà varie per farsi sentire: località non servite da internet, specie quando si è in giro; la mancanza di corrente elettrica e/o di connessione a internet (oggi sommiamo già 4 giorni senza segnale dal “providor”e chiedo scusa a quanti avrei dovuto chiamare o scrivere). Perciò a volte può sembrare che sia sparito dalla circolazione o che non abbia interesse a farmi trovare in comunicazione.
Per tutto questo ho pensato di aprire un blog, come mi è stato suggerito proprio dall’Italia. Un diario mediatico, che mi permetta di scrivere anche di piccole cose quotidiane, qualora ne valga la pena, e di inserire le foto che molti mi chiedono a completamento delle notizie. Non so che tipo di fedeltà o periodicità potrò assicurare a tale tipo di comunicazione. Iniziamo, e poi si vedrà. Naturalmente, ciò non elimina la posta elettronica, che potrebbe essere riservata ad aspetti o saluti personali.

2 commenti:

Angy ha detto...

olà....ma siamo sicuri ke 6 in missione????
ti vedo super-abbronzato,vai in moto,porti a spasso le mukke e ti diverti con i bambini!!!
ma quello nel bidone sei tu?!?
naturalmente scherzo...bella idea comunque quella del blog.
Spero di trovare il tempo per gli aggiornamenti.Un bagione Angy.

MiKele ha detto...

Non c'è poi molta differenza tra la teologia ed Internet: al momento buono ti accorgi sempre di essere "disconnesso"...

Saluti bolivariani