Oggi, mercoledì delle ceneri, mi sono imbattuto nella canzone di Lazza
“Cenere”, seconda classificata al festival di Sanremo. In verità stavo cercando
su Youtube i gol delle partite di champion’s league di ieri sera (come sempre
faccio), quando tra le proposte di video mi è apparsa appunto questa canzone,
che non avevo ascoltato, ma il cui titolo ha attirato la mia attenzione, visto
il particolare giorno dell’anno liturgico.
“Rinasceremo insieme dalla cenere”. Sono le parole di speranza che mi
pare diano un giro completo a una storia difficile da raddrizzare, segnata dal
triste ritornello “Aiutami a sparire come cenere… Spazzami via come cenere”.
La cenere va spazzata, non la persona. Va spazzata via, certamente; ma
per far riemergere il fuoco nascosto, che ridia calore al “freddo mercurio”. È
il senso anche della quaresima, la cui finalità è avvicinarci un po’ di più al
fuoco di Dio, del cui accogliente calore avremo sempre bisogno. La cenere da
spazzare è quella che inaridisce, gela e fa “deserto” della mia vita e nelle
mie relazioni (“Lasciamo quelle parole, dimenticate nel buio / Via come cenere,
cenere”).
La quaresima è anche un cammino di rinascita “dalla cenere”, a partire da quello che siamo. “Ricordati che sei polvere”… o almeno lo eri e potresti tornare ad esserlo. È saggio ricordare, è liturgico. Il cristiano è colui che fa memoria, che riporta al cuore (ri-corda) che il “soffio di Dio”, il suo “alito”, il suo “Spirito” (tutti termini che hanno un solo vocabolo in ebraico e in greco) ci ha resi esseri viventi. E allora il ricordo della cenere senza vita, e della Vita nella e dalla cenere, ci riporta a nostalgie e cammini di rinascita… insieme allo Spirito e ai fratelli.
Nessun commento:
Posta un commento