Il problema è che questo sta succedendo anche con altri due villaggi di montagna più piccoli (Babuquena e Palenque), dove vado ad aiutare, pur non appartenendo alla stessa parrocchia. Essi sono meno esigenti, però mi preoccupo, quando vado, di celebrare o aiutare anche da loro. E la voce si sparge, di questo padre “senza fissa occupazione”, per cui già da un altro villaggio la responsabile pastorale mi ha chiamato perché vada una domenica a celebrare Messa e visitare gli infermi. Questi ultimi villaggi, di fatto, vedono il sacerdote una volta al mese, e quasi sempre di corsa.
Ma torniamo alla Settimana Santa.
Il lavoro pastorale è iniziato il venerdì precedente alla Domenica delle Palme, quando si celebra in tutta la parrocchia la “Vergine dei dolori”, un’antica devozione, pare di origine spagnola, abolita dopo il Concilio Vaticano II, perché un doppione della festa dell’Addolorata in settembre. Partito alle tre del pomeriggio dal seminario e arrivato a Venegara alle 17.30, alle 18.00 inizio
Sabato mattina vado a trovare p. Melquiades, il parroco, nella sede centrale della parrocchia in Sabana Grande. Ci si saluta e mi annuncia che ha invitato una religiosa e alcuni laici del movimento “Verbum Dei”, tre dei quali staranno con me a Venegara. Nel pomeriggio celebro alle 15.00 il funerale, con la chiesa di “S. Maria de los Ángeles” gremita di fedeli. Mentre alle 20.00, nel santuario-parrocchia del S. Cristo, celebro il matrimonio di Francy, giovane catechista di Venegara. Scrivo in mattinata un sms a fray Jesus Alexer, rimasto in seminario per una Pascua Juvenil, per chiedergli come va e dirgli del funerale e matrimonio. Mi risponde ironico: “In fondo sono la stessa cosa!!!”, e mi da lo spunto per l’omelia del matrimonio.
Domenica delle Palme, per aver deciso di dare una mano a Babuquena e Palenque, celebro tre Messe, con rispettive benedizioni e processioni: alle
Il lunedì santo lo dedico intero alla comunità di Palenque e il martedì a quella di Babuquena, con un medesimo orario: mattina visita agli ammalati, pomeriggio confessioni e Celebrazione eucaristica. Dalle 8.30 circa alle 13.30 visita agli ammalati, che non vivono vicini tra loro e bisogna spostarsi in camionetta. Dalle 15.00 confessioni, che si prolungano fino alle
Mercoledì del Nazareno, celebro alle
Il Triduo Santo si svolge nella sua normalità liturgica e pastorale: celebrazioni, Via Crucis per il villaggio, confessioni, visite agli ammalati. Devo dire che la presenza dei laici di “Verbum Dei” è stata di grande utilità nell’animazione della gente e delle liturgie. Ai tre della prima ora si sono aggiunti due altre durante i giorni del Triduo. Con loro – Ciro, Elubia, Kaira, Yainet e Laura – si è creato un bel rapporto da subito e un bel condividere, al di là dell’aspetto prettamente pastorale.
Domenica di Pasqua, celebrata
In definitiva dieci giorni impegnativi, ma belli. Non saprei come definirli diversamente. È che questi posti nominati, che prima per me erano semplici nomi senza senso, ora fanno parte della mia vita e dei miei affetti, insieme alle persone che li abitano. Condividere con loro parte del mio tempo, mi fa sentire bene, un po’ più “a casa”, e conferisce maggiore pienezza alla mia esperienza e alla mia consacrazione.
1 commento:
Padre caro,
è sempre un piacere "sentirti": benedetto internet!
Ed è sempre un piacere vedere che ti doni con l'entusiasmo e la passione di sempre!
In tutti i tuoi resoconti, però, manca sempre il riferimento a qualcosa: ma a pallone quannu ciuechi??? Appese le scarpette al chiodo?
Un abbraccio "virtuale", nella speranza di rivederti presto!
Gianluigi
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