Dalla sera dell’8 sono in questo piccolo, e a prima vista molto bello, paese dell’America Centrale.
Non è stato facile arrivarci. Prima alcune remore personali sulla mia presenza all’incontro del Ministerio de Reflexión della Falc (=Federazione per l’America Latina dei Conventuali) e al seguente convegno dei fratelli religiosi dell’Ordine. Poi difficoltà dell’ultimo momento: non tenere con me il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla, obbligatorio per chi viaggia per il Costarica dal Venezuela (nessuno mi aveva informato della cosa); ritardo di un’ora per atterrare all’aeroporto di San José, a causa della pioggia forte; la scadenza del passaporto che non mi avrebbe permesso entrare nel paese (occorrono almeno sei mesi di validità e il mio ne ha ancora solo due; mi ha salvato l’essere frate...).
Perplessità personali e contestuali che si sono dissipate di fronte all’accoglienza bella dei frati del luogo e degli altri componenti il Ministerio suddetto. Alcuni mi hanno detto beato per questa occasione di viaggio; di altri sono forse stato oggetto di invidia... Vi assicuro che sarebbe stato molto piú comodo rimanere in seminario, invece che lavorare sodo come si sta facendo in questi giorni. Ci sono almeno sei ore di sedute intense dedicate all’ordine del giorno e alla finalitá della Commissione: offrire un servizio di riflessione, aperto al contributo di tutti i frati latinoamericani, per leggere e vivere il nostro essere francescani conventuali in questo continente. Non so perché io stia qui, ma dai lavori, ai quali cerco di apportare il mio contributo, mi sento molto arricchito. Come anche dalla presenza di frati provenienti da varie realtà (Argentina, Brasile, Uruguay, Colombia, Costarica... Venezuela-io) e molto validi, sia per preparazione culturale che per santità di vita. Abbiamo deciso di aprire un blog come luogo di confronto globale, e di pubblicare una rivista nostra annuale; strumenti per aiutare, stimolare a riflettere e a dare ognuno un contributo personale.
Quanto al Costarica, suppongo sia un bel paese. Non abbiamo avuto occasione di visitare quasi niente. Oggi è stato l’unico giorno libero e ci hanno portato a visitare il cratere di un vulcano (non si vedeva niente per la presenza di nubi); e un piccolo parco con cascate, interessante e bello. Mi hanno colpito però piú alcune altre cose: il verde, l’ordine e la pulizia che, uniti a una situazione economica favorevole, gli hanno meritato l’appellativo di “Svizzera dell’America latina”; il fatto che non abbia un esercito (che bello!!!).
Da domani riprendono in pieno i lavori, alla presenza anche del Ministro generale, ed eviteró di ricordare che è... domenica!!! Terminati i quali, martedì, inizierà l’incontro dei fratelli religiosi, mercoledì. E, siccome sono qua, gli organizzatori hanno pensato bene di coinvolgermi. Ritorneró in Venezuela il 22; ma spero di rifarmi vivo prima.
Non è stato facile arrivarci. Prima alcune remore personali sulla mia presenza all’incontro del Ministerio de Reflexión della Falc (=Federazione per l’America Latina dei Conventuali) e al seguente convegno dei fratelli religiosi dell’Ordine. Poi difficoltà dell’ultimo momento: non tenere con me il certificato di vaccinazione contro la febbre gialla, obbligatorio per chi viaggia per il Costarica dal Venezuela (nessuno mi aveva informato della cosa); ritardo di un’ora per atterrare all’aeroporto di San José, a causa della pioggia forte; la scadenza del passaporto che non mi avrebbe permesso entrare nel paese (occorrono almeno sei mesi di validità e il mio ne ha ancora solo due; mi ha salvato l’essere frate...).
Perplessità personali e contestuali che si sono dissipate di fronte all’accoglienza bella dei frati del luogo e degli altri componenti il Ministerio suddetto. Alcuni mi hanno detto beato per questa occasione di viaggio; di altri sono forse stato oggetto di invidia... Vi assicuro che sarebbe stato molto piú comodo rimanere in seminario, invece che lavorare sodo come si sta facendo in questi giorni. Ci sono almeno sei ore di sedute intense dedicate all’ordine del giorno e alla finalitá della Commissione: offrire un servizio di riflessione, aperto al contributo di tutti i frati latinoamericani, per leggere e vivere il nostro essere francescani conventuali in questo continente. Non so perché io stia qui, ma dai lavori, ai quali cerco di apportare il mio contributo, mi sento molto arricchito. Come anche dalla presenza di frati provenienti da varie realtà (Argentina, Brasile, Uruguay, Colombia, Costarica... Venezuela-io) e molto validi, sia per preparazione culturale che per santità di vita. Abbiamo deciso di aprire un blog come luogo di confronto globale, e di pubblicare una rivista nostra annuale; strumenti per aiutare, stimolare a riflettere e a dare ognuno un contributo personale.
Quanto al Costarica, suppongo sia un bel paese. Non abbiamo avuto occasione di visitare quasi niente. Oggi è stato l’unico giorno libero e ci hanno portato a visitare il cratere di un vulcano (non si vedeva niente per la presenza di nubi); e un piccolo parco con cascate, interessante e bello. Mi hanno colpito però piú alcune altre cose: il verde, l’ordine e la pulizia che, uniti a una situazione economica favorevole, gli hanno meritato l’appellativo di “Svizzera dell’America latina”; il fatto che non abbia un esercito (che bello!!!).
Da domani riprendono in pieno i lavori, alla presenza anche del Ministro generale, ed eviteró di ricordare che è... domenica!!! Terminati i quali, martedì, inizierà l’incontro dei fratelli religiosi, mercoledì. E, siccome sono qua, gli organizzatori hanno pensato bene di coinvolgermi. Ritorneró in Venezuela il 22; ma spero di rifarmi vivo prima.