venerdì 13 luglio 2007

Elezione del Custode


Fray Pedro Antonio Buonamassa eletto Custode
Alle 10.30 circa del mattino del 12 luglio 2007, terzo giorno del Capitolo, i frati della Custodia del Venezuela, riuniti in assemblea, hanno eletto Custode fray Pedro Antonio Buonamassa. L’elezione è stata ottenuta al secondo scrutinio.
In entrambi io ho concorso con un voto che, udite udite... non era il mio!!! Lo dico perché nessuno di voi pecchi pensando male. Però, che bello sapere che sei considerato uno della Custodia, meritevole addirittura di essere votato. E se Manzoni si dirigeva a dieci eventuali lettori del suo capolavoro, io come posso non essere contento di uno che mi abbia pensato come Custode?!?
Tornando a fray Pedro, è originario di Gravina in Puglia, ha 67 anni ed è uno dei frati fondatori della missione del Venezuela, dove arrivò nel 1978 proveniente già da una esperienza missionaria di 12 anni in Brasile. “Tonin” (così lo ricordano a Gravina i familiari e gli amici d’infanzia, col suo nome di battesimo) assume il servizio di animazione della Custodia del Venezuela (“sì, en cruce”: sono le parole con le quali ha accettato l’elezione, in verità senza specificare sulle spalle di chi è ricaduta la croce), forte del cammino di questi quattro anni di vita e sfidato dalle realtà nuove che la Chiesa e la società venezuelane si trovano a vivere.
Il Ministro provinciale, fra Giuseppe Piemontese, prima e dopo la votazione, ha ringraziato il Custode uscente, fray Germano Moliterni (altro gravinese...), e il suo definitorio per il lavoro svolto, che ha portato a un notevole avanzamento nella vita e presenza dei frati minori conventuali in questo paese.
Subito dopo l’elezione, come da rito, tutti ci siamo recati nella cappella per ringraziare Dio e per l’abbraccio di pace al nuovo Custode. Un gesto bello di fraternità e disponibilità che ha visto la presenza anche dei professi semplici e dei postulanti. Fray Pedro ha ringraziato Dio e ha detto che si mette nelle sue mani, così come ha fatto da quando ha cominciato a sentire che alcuni facevano il suo nome come eventuale prossimo Custode.
Nel pomeriggio sono iniziati i colloqui con ogni singolo frate, per fare il punto della situazione e per iniziare a condividere idee e progetti, cercando consensi e disponibilità. Domani, poi, ci sarà l’elezione dei frati definitori, di coloro cioè che lo accompagneranno nel servizio del governo della Custodia.
Ma facciamo un passo indietro, alla giornata di ieri, che è stata dedicata a un bilancio sui quattro anni passati, alle luci e alle ombre, in vista di un progetto significativo per i prossimi quattro. Nel frattempo ci aveva raggiunti l’Assistente generale per l’America Latina, il brasiliano fray Joao, così descrittomi anteriormente da chi lo conosceva: “alto, feo, negro, inteligente y simpático”
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2º giorno
Quello che riporto sotto è più o meno quanto si è detto dopo aver letto tutte le relazioni. Comprende la discussione del mattino, alla presenza del Ministro provinciale e del Custode uscente; del pomeriggio, senza loro due, perché fossimo più liberi di parlare; del mattino seguente, dopo la lettura del verbale riassuntivo dei vari interventi.
Primato di Dio – Aspetti positivi: buona e costante vita di preghiera comunitaria; fedeltà ai ritiri mensili; dignità delle celebrazioni liturgiche; buon livello delle omelie. Aspetti migliorabili: attenzione e dedizione alla preghiera personale; esperienza della lectio divina a livello personale e comunitario; valorizzazione del momento spirituale nel capitolo conventuale.
Pastorale giovanile e vocazionale – È ritenuta da tutti la vera urgenza della Custodia, in considerazione del crescente secolarismo e indifferenza religiosa dei giovani, nonché di un evidente progetto di indottrinamento socio-politico. Aspetti positivi: in verità se ne sono visti pochi, se si eccettuano l’incontro nazionale dei giovani a Guanare (Juconfra) e sporadiche iniziative locali. Aspetti migliorabili: creare un vero progetto reale e condiviso da tutti, con mete precise e mezzi per conseguirle; avere un frate che animi tutto il settore, lavorando in stretta collaborazione con il Custode e i frati responsabili locali.
Formazione iniziale e permanente – Aspetti positivi: esistenza di tutte le tappe formative per arrivare ad essere frati (postulato, noviziato, postnoviziato); fedeltà alle due settimane annuali di formazione dei frati; partecipazione qualificata ai vari corsi della Federazione dei frati minori conventuali dell’America Latina; prosieguo degli studi accademici da parte di un buon numero di religiosi. Aspetti migliorabili: amore allo studio personale e all’aggiornamento pastorale; investimento nella qualificazione di più frati nei vari settori della teologia e della pastorale.
Vita fraterna e apostolica – Aspetti positivi: i rapporti fraterni sono molto migliorati, come anche la comunicazione reciproca, dopo un normale periodo di “sperimentazione” in una realtà molto giovane. Aspetti migliorabili: nella vita fraterna sempre c’è qualcosa che si può vivere meglio sotto l’aspetto della comunicazione-comunione, usando dei mezzi umani e spirituali a disposizione (capitolo conventuale, preghiera comunitaria, momenti ricreativi e festivi...).
Governo nella Custodia – Aspetti positivi: sempre maggiore attenzione al coinvolgimento fraterno di tutti nella vita delle fraternità; spirito di obbedienza a Dio e ai superiori. Aspetti migliorabili: il governo custodiale e conventuale visto e vissuto come servizio al fratello, guidati da uno spirito di animazione più che di comando.
Sono queste alcune suggestioni condivise durante la discussione. Ad esse vorrei aggiungere quanto espresso dal Provinciale durante l’omelia nella S. Messa votiva allo Spirito Santo, la sera dell’11, festa di S. Benedetto da Norcia e vigilia della votazione di cui sopra.
Confrontando l’importanza storica e cristiana di S. Benedetto e S. Francesco, veri giganti nel campo della riforma spirituale della Chiesa del loro tempo e nella evangelizzazione della società, egli considerava una differenza nell’ambito del rapporto con i frati e del governo. S. Benedetto parla di “abate” in riferimento ai superiori, mettendo l’accento sulla paternità e le sue caratteristiche, e considerando vitalizia tale carica. S. Francesco parla di “ministri” (=servi) temporanei, chiamati non a governare, ma a “lavare i piedi” dei fratelli, per cui non ha senso la ricerca di cariche; e li invita ad avere atteggiamenti fraterni-materni verso i frati. Che bello e stimolante!!!

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