Da qualche anno, in occasione del mio anniversario di vita, scrivo una
breve riflessione, tra il serio e il faceto. Nemmeno stavolta voglio esimermi
dal farlo. Anche perché è uno di quei compleanni che si ritengono importanti,
come lo sono tutti quelli cosiddetti “tondi”, che terminano con uno zero. Se
poi si arrivasse ad aggiungerne due di zeri, allora tutti pensano, festeggiato
compreso, che oltre all’importanza si è avuta molta sorte dalla vita. Cosa che
non sempre potrebbe corrispondere a verità, a meno che non si consideri già la
vita e la somma degli anni come una fortuna. Io sono tra questi...
A differenza di tutti gli altri compleanni, quelli con lo zero sono un
punto di arrivo e di ripartenza. Tutti normalmente chiedono come ti senti a compiere
10, 20, 30, ecc. Già da zero, quando, appena venuto al mondo, altri si chiedono
per te “come starà?”. Dai 40 la domanda si fa più sentita, esistenziale. Dai 50
in poi, cominci a chiedertelo anche tu. Come mi sento ai 60?!? Non ci sono
stati salti nel trascorrere dei giorni. Mi sento fortunato. Il 6 indica
sufficienza. Ho avuto finora giorni a sufficienza, vita in abbondanza. Gli
altri compleanni tondi saranno certo un regalo di Dio. Mi sembra di essere come
in prossimità di una curva, dopo la quale so che c’è il traguardo, ma non mi è
dato sapere se vicino o dopo un ancora lungo rettilineo. Sono tuttavia
tranquillo nello sguardo e grato nel cuore. Ad essere sincero, spererei in un
bel rettilineo eheh.
La celebrazione del compleanno, l’11 febbraio, ha avuto anche un prima
e un dopo.
Domenica 10, dopo la celebrazione della messa al mattino alla
Grottella, sono stato invitato da Diego per un caffé a casa di Francesco. Vista
la bella giornata dal clima primaverile, abbiamo concordato una passeggiata
pomeridiana al mare. Con l’auto di Francesco abbiamo raggiunto l’oasi di Porto
Selvaggio, dalla parte della torre di Santa Caterina. Pur avendo già un anno e
mezzo di residenza a Copertino, ancora non ero venuto da queste parti, che pur
frequentavo quando sono stato qui dal 1987 al 1997. Il mare era allora per me
(e in fondo lo è ancora) un luogo di relax e meditazione, uno stato dell’anima,
una gioia per gli occhi; e Porto Selvaggio in modo particolare per la bellezza
del luogo.
Parcheggiata la macchina a Santa Caterina, siamo saliti fino alla
torre e scesi sulla spiaggia; abbiamo percorso un tratto dei sentieri che
costeggiano la spiaggia, tra mare, alberi e macchia mediterranea; abbiamo
ammirato uno splendido tramonto mozzafiato, di quelli che questa parte del Salento
riserva spesso e che ti trasmettono il senso dell’incanto, fuori e dentro.
Insomma, un vero inaspettato regalo, che mi ha riportato alle emozioni dei
primi anni a Copertino. Un pomeriggio iniziato alla luce di una abbagliante
bellezza paesaggistica, inebriante di colori e vita; e che si è andato
attenuando nei chiaroscuri della sera e nel rosso-arancione del tramonto, fino
a farsi nostalgia stupenda e piena, struggente e malinconica.
Lunedì 11 ho celebrato la prima messa, quella delle 7.30. È stato bello
iniziare il giorno in questo modo, alla presenza di Dio, ricordando la Madonna
di Lourdes, e nel quasi anonimato dei fedeli, dei quali pochi sapevano del mio
compleanno. Il resto della giornata mi sono quasi totalmente applicato a
ricevere auguri e rispondere ai messaggi giunti tramite telefono. Non ho avuto
tempo di aprire il Facebook e di leggere gli altri auguri giunti attraverso
questo social, cosa che ho fatto il giorno dopo. A pranzo i frati mi hanno
fatto trovare una torta buonissima. La sera mi sono ritrovato nella Sala
francescana, invitato dal gruppo famiglie del santuario, formato per lo più da
ex gifrini dei miei tempi, e membri della Gifra e dell’OFS. Ho tagliato ancora
una torta e spento le fatidiche candeline. Un’ora insieme bella, rilassante,
familiare.
Martedì 12 ho potuto leggere i messaggi su FB e ringraziare in maniera
generale, perché erano troppi per rispondere a tutti personalmente, anche se
c’ho tenuto a mettere almeno un like. Come sempre mi sono commosso nel pensare
a quanta gente mi vuole bene e a quante persone belle Dio ha voluto regalare
alla mia storia di vita. In questo è stato di una generosità senza risparmio,
come solo Lui sa essere! La sera sono stato, con fra Donato, a casa di
Stefania, dove abbiamo festeggiato, insieme a questi amici, i miei 60 anni, e i
50 di Michael (21 gennaio) e Luciana (18 febbraio). Altro momento-dono, la
classica ciliegina sulla torta, a conclusione di questi tre giorni di
compleanno.
In fondo non si compiono tutti i giorni 60 anni!!
PS. Riporto anche i due ringraziamenti pubblicati da me su FB per
questa occasione.
IL TEMPO TI CAMBIA FUORI, L'AMORE TI CAMBIA DENTRO
Ogni anno pubblico una canzone che accompagni il mio compleanno. Per i
miei 60 ho pensato che questa va benissimo. Un inno alla bellezza del vivere,
un rosario di perle di saggezza, con una splendida musica orchestrale, che
conferisce gusto e armonia alle parole.
In attesa di avere tempo e voglia per scrivere un post sul mio
compleanno, come uso fare da qualche anno, è un doveroso piacere ringraziare
tutti quelli che mi hanno mandato i loro auguri, o che hanno anche solo pensato
a me. Ma anche quanti non conoscono o dimenticano la data del mio compleanno,
però conservano un ricordo grato di me e mi onorano della loro amicizia e del
loro affetto. Non finirò mai di meravigliarmi e di ringraziare Dio per le persone
che ha regalato e regala alla mia vita, facendola ricca di relazioni e
sentimenti.
UN BRINDIS A LA VIDA
Hace dos días topé con esta canción
mientras escuchaba algo por Youtube. Me ha gustado ese concierto de Thalía,
desde cuando el aquel entonces postulante fray Milton lo propuso, durante una
de las noches comunitarias en seminario. No sé si esta canción es la más apta
para agradecerle a la vida, sin embargo es agradable y habla del pasar de los
años sin perder la ilusión del alma.
Este post es para darles las gracias a
todos los que me han felicitado por mi cumpleaños, o que tan sólo han pensado
en mí. Pero también a cuántos no saben u olvidan la fecha de mi cumpleaños, y
sin embargo guardan un recuerdo grato de mi persona y me honran con su amistad
y cariño. Nunca acabaré de asombrarme y agradecer a Dios por las personas que
me ha regalado y sigue regalando a mi vida, haciéndola rica en relaciones y
sentimientos.