Palmira, 31 gennaio 2014
Ancora una volta vivo un avvenimento tuo a
distanza. Ancora una volta avrei voluto essere presente e non posso. Avrei
voluto celebrare, insieme alle persone care e amici comuni, il tuo primo anno di
vita nella totalità dell’amore di Dio e nella pienezza della felicità in Lui.
Celebrazione della fede, di occhi che vedono più in là dell’evidenza e di cuori
che sentono malgrado l’assenza fisica. Ad essere del tutto sinceri, oggi
nessuno avrebbe voluto che celebrassimo questo compleanno. Perché ci manchi.
Molto, a tutti. Avremmo voluto celebrare altri momenti della tua vita terrena, insieme
a te presente. Incapaci ancora, forse, di raccogliere le sfide della vita alla
fede e della fede alla vita.
Tutti ti ricordiamo come donna dal
carattere forte e schietto, senza però quella rigidità che rende infeconda la
propria vita e infelice quella degli altri. Capace invece dell’intelligenza
degli umili e dell’umiltà dei saggi. Esempio per noi di una fede decisa, ferma,
testimoniata come figlia, sorella, amica, sposa, madre, educatrice, catechista,
donna generosa nella carità. Tutti ruoli nei quali Cristo e il suo vangelo ti hanno
fatto da guida, esigendoti scelte alte, a livello personale, familiare e
associativo, davanti alle quali non ti sei tirata indietro. Hai saputo buttare
il cappello oltre l’ostacolo, per poi andare a riprenderlo, da buona scout. Il libro della tua vita è per essere imitato negli esempi
belli che ci hai lasciato, e che sono evidenti a tutti. Il tuo amore e la tua
generosità erano pratici, senza la fumosità astratta che a volte possono avere
le parole.


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