mercoledì 14 novembre 2007

A due mesi di distanza... rieccomi!

La mia famiglia nel 50º di matrimonio dei miei
Sono tornato! Nel blog e in Venezuela, dopo la scorpacciata emotiva dei giorni trascorsi in Italia. E sì, perché li ho vissuti tutti “di stomaco”, con poco spazio concesso alla testa e molto al sentimento e al coinvolgimento. E con lo stomaco in mano, stretto nella morsa degli arrivederci e dei pensieri, così vicino alla bocca del cuore, ho intrapreso il viaggio di ritorno a questa terra e alla sua gente, che amo sempre più e che mi accolgono ormai quasi come uno di casa, un familiare.
Ma tornando all’Italia, mi sento di ringraziare Dio e tutte le persone incontrate per le esperienze fatte e l’affetto condiviso. È stato un correre da una parte all’altra e un rincorrersi col tempo, che mi ha lasciato senza fiato e con la sensazione di “distanze” ancora da percorrere. Sono arrivato alla ripartenza esausto e contento. Di aver visto tanti visi cari e aver condiviso vicinanze fisiche, impeditemi durante il resto dell’anno. Non è solo un vuoto stare accanto, ma uno stare insieme aiutato da spazialità di comunione.
Così ho gioito dell’incontro con i miei familiari, con i frati e tutte le altre, tante persone che il Signore ha donato alla mia vita. Una ricchezza sovrabbondante di voci, occhi, mani, cuori... Un itinerario del corpo e dello spirito, iniziato al Seraphicum e proseguito con le altre tappe della mia esistenza: Monte, Assisi, Copertino, Gravina e gli altri conventi della Puglia. Una serie di eventi, previsti alcuni, imprevisti altri: la presenza in Assisi durante la festa di S. Francesco, occasione di incontro con la figura del fondatore e con tanti frati e laici pugliesi lì convenuti; i 50 anni di matrimonio dei miei, momento per ringraziare Dio del dono fatto a me, ai miei fratelli e ad altri della loro esistenza; la morte improvvisa di Ignazio, papà di mia cognata, figura storica del mio rione, opportunità per fare il punto sul tempo che passa; e tanti altri momenti quotidiani arricchiti da gioie e allegrie condivise, da dolori e preoccupazioni partecipate.


La processione di S. Michele a Monte S. Angelo nel giorno della festa

Scorci di Monte Sant'Angelo, mio paese




Contrariamente al viaggio di andata, ho vissuto il ritorno in maniera “isolata”, con nessun passeggero accanto. Ho avuto la possibilità di immergermi nella lettura di un libro e nella rilettura dei giorni passati, scritti ancora a pelle, prima che passino a livelli di maggior profondità e di analisi più lucide. A Caracas, la gioia inattesa dell’incontro con Eugenio ed Elisabetta (i due volontari OFS di Guanare) e del cullarmi nell’abbraccio alle loro splendide bambine, Teresa e Sara. L’arrivo in seminario è stato caratterizzato da impegni immediati e belli, senza morbidi atterraggi, compreso un temporaneo isolamento mediatico dovuto a un fulmine. Anche l’impatto con la realtà venezuelana, segnata in questi giorni da un clima socio politico piuttosto forte in vista del referendum del 2 dicembre sulla riforma costituzionale, non è stato attutito da provvidenziali air bags. Speriamo in bene! Però le previsioni non sono delle migliori...
Panoramiche di Gravina in Puglia

1 commento:

celiaponte ha detto...

Bienvenido, Venezuela te recibe con cariño. Me alegro hayas disfrutado y descansado en tus vacaciones.
un abrazo
Hna Celia